Nel 2050 saranno 400 milioni gli over ottanta nel mondo: stime Oms

Che impatto avrà l'estensione della vita sulla popolazione globale? Certamente, qualunque fattore mantenga più gente in vita più a lungo, farà anche crescere la popolazione.
Si consideri, per esempio, il fatto che le nazioni con le aspettative di vita più lunghe sono anche quelle la cui popolazione è stabile o in declino. Secondo le Nazioni Unite, nei prossim cinquanta anni le popolazioni di Giappone, Italia, Germania e Spagna diminuiranno mentre in fondo alla classifica troviamo invece popolazioni in rapida crescita in quei paesi dove le aspettative di vita sono relativamente brevi: nazioni come India, Cina, Pakistan e Nigeria.
L'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha diffuso un documento in occasione della Giornata mondiale della salute, dedicata a "invecchiamento e salute", e nel quale si pone l'accento sulla necessità di dotarsi di strutture e sistemi assistenziali soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito. Infatti, entro il 2050 nel mondo ci saranno almeno 400 milioni di persone ultraottantenni, contro i 14 milioni del 1950, e l'80% vivrà nei paesi a reddito medio-basso (100 milioni solo in Cina) contrariamente a quanto avviene oggi.
In un mondo sempre più popolato (nel 2050 gli abitanti dovrebbero stabilizzarsi sugli 8-9 miliardi) il numero di over 60, spiega l'Oms, supererà quello dei bambini sotto i cinque anni: saranno due miliardi (attualmente sono 250 milioni). E proprio tra gli over 60, si stima, avverrà l'80% di tutte le morti.
Come già, in parte ribadito in precedenza l'aspettativa di vita, è molto diversa tra i paesi africani, dove è pari a 52 anni e l'America (73 anni), l'Ovest del Pacifico (72) e l'Europa (71).
Se i paesi in via di sviluppo riusciranno ad ottenere il livello di benessere dei paesi avanzati entro il 2050, osserveremo un rallentamento della crescita seguito dall'inizio di un declino della popolazione mondiale. L'organizzazione mondiale della sanità (Oms) pone perciò l'accento sulla necessità di dotarsi per tempo di strutture e sistemi assistenziali soprattutto in quei Paesi dov'è previsto il maggior aumento di anziani, ovvero quelli a basso e medio reddito. Si auspica ciò, per il bene di tutti. (C.Crispino)
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