Mistero ancora irrisolto sulla morte del Caravaggio

Porto Ercole, 18 luglio 1610, muore Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio. Un mese prima, nel giugno del 1610, il Merisi porta a compimento la sua ultima opera: "Il Martirio di Sant'Orsola" commissionata dal banchiere genovese Marcantonio Doria (la cui famiglia aveva per protettrice proprio Sant'Orsola).
Sul luogo della morte del pittore e sull'effettiva attribuzione dell'opera ci sono, dopo ben quattro secoli di storia, ancora dei dubbi. Infatti, la data e il luogo tradizionali per la morte di Caravaggio, si ricavano non da un dispaccio ufficiale, ma da un epitaffio del poeta Marzio Milesi che lo chiama "esimio emulatore della natura".
Dalle cronache di questi giorni si apprende che, sotto la spinta "mediatica" del quarto centenario dalla morte del pittore (1610-2010), si sarebbero nuovamente avviate le ricerche sul presunto luogo di seppellimento del pittore Michelangelo Merisi da Caravaggio.
Vincenzo Pacelli, ordinario di Storia dell'Arte Moderna alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Napoli Federico II, e comunemente considerato uno dei maggiori esperti di Caravaggio in Italia interviene sul "caso Caravaggio".
Inoltre studiosi di quattro università italiane (Bologna, Lecce, Ravenna e Pisa), coordinati dal Comitato Scientifico presieduto da Giorgio Gruppioni, ordinario di antropologia all'Università di Bologna, si sono trasferiti in pianta stabile nel cimitero di Porto Ercole, per "dare la caccia" ad uno scheletro, quello di Caravaggio, la cui reale presenza in quel luogo è, peraltro, tutta ancora da dimostrare.
Ebbene, le sfortunate vicende che riguardano la morte del pittore sono avvolte da un alone di contraddizioni che non solo inficiano ogni sicurezza sul suo luogo di sepoltura, ma ne mettono in dubbio anche l'approdo a Porto Ercole e le cause del decesso.
Lo studioso Pacelli ha presentato uno studio, supportato da documenti dell'archivio di Stato e dell'Archivio Vaticano, che sposta nella laziale Palo (l'attuale Ladispoli) il luogo della morte. Per Pacelli, Caravaggio fu assassinato da emissari dei cavalieri di Malta con il "tacito assenso della Curia Romana".
Riassumendo le informazioni "certe" nell'ambito degli studi, secondo Pacelli, non è nella toscana Porto Ercole che morì il Caravaggio, e non fu per malattia che il pittore si spense nel luglio 1610.
Un interrogativo che pone in essere tutta la sequenza degli studi è la causa che avrebbe spinto Caravaggio fino al nord Toscana (Porto Ercole) proveniente dal litorale romano di Palo dove, misteriosamente sbarcato, fu senza spiegazione imprigionato e poi rilasciato. Dopo la scarcerazione, come "impazzito" non vedendo più le "robe" che erano sulla feluca che aveva ripreso la volta di Napoli, a piedi raggiunse Porto Ercole, ove colpito da febbre malarica, sarebbe morto.
Secondo Vincenzo Pacelli, il corpo del pittore, lo si dovrebbe forse cercare non a Porto Ercole, ma a Civitavecchia, dove il pittore è fatto morire anche nella biografia redatta, quando era ancora in vita, da Giulio Mancini, medico del papa (salvo poi correggerla in Porto Ercole).
Un destino crudelmente persecutorio sembra contraddistinguere questo genio dell'arte, in vita, per gli episodi di sangue e l'esiste
nza errabonda di cui fu protagonista, così come post mortem. (C.Crispino)
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