Homo, ma quanto sapiens?

Homo, ma quanto sapiens?

‘‘L'evoluzione della vita sulla terra ha prodotto nel corso di milioni di anni un'enorme ricchezza di diversità. Tuttavia gli scenari catastrofici dei cambiamenti climatici incombenti e della degradazione dell'ambiente, ci danno l'impressione che il sapiens, l'unica specie di homo sopravvissuta alla lotta per l'esistenza, con gli strumenti formidabili di una evoluzione culturale dal ritmo assai più rapido di quella biologica, abbia utilizzato la sua capacità di controllo e manipolazione dei processi naturali per influenzare fortemente il corso dell'evoluzione. Ma le cose stanno veramente così? Cosa hanno da dirci la storia dell'origine della vita e dell'evoluzione biologica e culturale dell'uomo sui meccanismi di formazione e di mantenimento della biodiversità? Su cosa possiamo fondare la nostra speranza che l'uomo possa superare il proprio egoismo di specie, per comprendersi e pensarsi come interdipendente da tutti gli altri esseri nel complesso sistema dinamico che preserva la vita?''.

Questi interessanti interrogativi saranno discussi da Telmo Pievani, Pier Luigi Luisi e Angelo Tartabini durante l'incontro-dibattito ‘‘Homo, ma quanto sapiens? Il nostro impatto sui processi evolutivi e la biodiversità'' che si terrà martedì 3 aprile 2012 alle ore 17:30 presso la Stazione Zoologica ‘‘Anton Dohrn'' di Napoli.

La partecipazione all'incontro è gratuita. Tuttavia, a causa del limitato numero di posti disponibili nella Sala Conferenze dell'Istituto, è richiesta, entro il 30 marzo 2012, l'iscrizione. (R. C.)



Per informazioni:
Margherita Groeben - tel. 081.583.32.47

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