La Napoli di Vincenzo Gemito in Toscana

La Napoli di Vincenzo Gemito in Toscana

Tra l'assolata Campania e la verde Toscana il passo è breve e di strada non ce n'è molta da fare. Napoli chiama Montevarchi si potrebbe dire.

La collaborazione con alcuni dei più importanti collezionisti privati, soprattutto napoletani, ha reso possibile per la prima volta in Toscana la mostra, "Gemito e la scultura a Napoli tra Otto e Novecento" con settanta sculture partenopee tra le quali un importante nucleo di dodici bronzi di Vincenzo Gemito (1825-1929), figura centrale del passaggio tra Otto e Novecento della scultura meridionale.

Il Museo del Cassero di Montevarchi, in provincia di Arezzo, omaggia la Partenope dell'800 e del ‘900 e il suo eclettico artista, Vincenzo Gemito con questa mostra fino al 27 maggio 2012.

Scultore, disegnatore e orafo napoletano si distinse nel panorama artistico italiano perché considerato pressoché autodidatta, e a questo fatto è attribuita la sua capacità di produrre opere tanto originali, capaci di sostituire il sentimentalismo caro alla sua epoca con uno schietto realismo.

A cura di Diego Esposito e Alfonso Panzetta, organizzata dal Comune di Montevarchi – Assessorato alla Cultura e dall'"Associazione Amici de Il Cassero per la scultura italiana dell'Ottocento e del Novecento" e patrocinata dalla Provincia di Arezzo, la mostra comprende, oltre ai dodici bronzi già citati, il busto del "Pescatorello" la cui versione a figura intera è conservata al Museo del Bargello di Firenze; l'"Acquaiolo", immagine di scugnizzo napoletano in presa diretta sulla realtà contemporanea e punto di riferimento di intere generazioni di artisti; la riduzione in bronzo del "Carlo V", mai esposto prima d'ora, il cui marmo monumentale è sulla facciata del Palazzo Reale di Napoli, mentre al periodo della maturità si riferisce il grande scudo di "Alessandro Magno".

Presenti in mostra anche altri esponenti della plastica napoletana tra cui citiamo tra gli altri, Gesualdo Gatti (1856-?), Giuseppe Renda (1859-1939), Raffaele Belliazzi (1835-1917), Gaetano Chiaromonte (1872-1962), Saverio Gatto (1877-1959) e i raffinati animalisti Antonio De Val (1895-1977) e soprattutto Ennio Tomai (1893-1969). (C.Crispino)



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