Indagine Federico II su rendimento energetico boccia le case di Napoli

Indagine Federico II su rendimento energetico boccia le case di Napoli

Da un'analisi del Dipartimento di energetica termofluidodinamica applicata e condizionamenti ambientali della Federico II risulta che mediamente il 98,5% degli edifici del Comune di Napoli sono, per il riscaldamento invernale, collocato in classe G, considerando la scala di valutazione energetica che va dalla A all'ultimo gradino G, dalla più virtuosa energeticamente, e quindi economicamente, alla più dispendiosa in base a quanto combustibile si consuma all'anno per ogni metro quadro di superficie riscaldata.

Inoltre, l'inserimento obbligatorio da gennaio 2012 negli atti di compravendita degli immobili del rendimento energetico dell'edilizia
e del conseguente riduzione del valore fino a un massimo del 30 per cento del valore dell'immobile in base alle graduatorie della certificazione energetica degli edifici, evidenzia le lacune del parco residenziale del Comune di Napoli.

Del problema energetico e della ricaduta del declassamento sul mercato del mattone, ma anche delle possibili soluzioni, se ne discuterà in occasione del salone EnergyMed, la mostra convegno sulle Fonti Rinnovabili e l'Efficienza Energetica nel Mediterraneo, organizzata dall'Anea (Agenzia Napoletana Energia e Ambiente), in programma a Napoli alla Mostra d'Oltremare, dal 22 al 24 marzo 2012.

Nell'anno dell'energia sostenibile promossa dall'ONU, il Salone EnergyMed, diventa un appuntamento annuale e celebra la quinta edizione proprio in occasione della giornata mondiale dell'acqua.

Secondo uno studio dell' Agenzia Napoletana Energia Ambiente, che sarà presentato durante l'evento, esistono interventi possibili che possono migliorare la classificazione energetica degli immobili e che con costi anche contenuti risulterebbero un investimento rispetto alla potenziale perdita economica (fino a un massimo del 30 per cento del valore dell'immobile). Ad esempio la sostituzione di scaldacqua elettrico con scaldacqua a metano a camera stagna e accensione piezoelettrica (con costi tra 600 e mille euro), la sostituzione di dispositivo esistente con caldaia unifamiliare a 4 stelle a gas naturale (con costi di 1.250-1.400 euro), la sostituzione di vetri semplici con doppi vetri (con costi tra 7mila e 10mila euro) e l'isolamento termico delle pareti e delle coperture (con costi tra 10mila e 15mila euro).



Redazione

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