Champollion e l'Egitto

Champollion e l'Egitto

Jean-Francois Champollion, che si narra riuscì ad affascinare, parlando dei suoi studi, finanche Napoleone Bonaparte, può essere considerato senza alcun dubbio il padre dell'egittologia moderna. Champollion, enfant prodige della filologia, che nell'Ottocento era considerata la "scienza delle scienze" (basti ricordare che ad esempio Friedrich Nietzsche prima di essere un grande filosofo, fu appunto un grandissimo filologo), è universalmente noto per aver svelato all'umanità il significato dei geroglifici, traducendo per primo, nel 1822, il testo inciso nella celebre Stele di Rosetta. A quest'uomo di eccezionale ingegno, il Museo Nazionale di Napoli dedica una mostra dal titolo "Sulle tracce di Champollion. Archeologia, sguardi ed esperienze nella Valle del Nilo". L'iniziativa - organizzata dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, dal Centro Studi di Egittologia e Civiltà Copta "J. F. Champollion", dall'Accademia Egizia e dal Museo Egizio di Firenze, con il patrocinio morale del Comune di Napoli - è stata inaugurata lo scorso 11 febbraio e si concluderà il 10 aprile 2012.

"Sulle tracce di Champollion" si propone di ripercorre le tappe più importanti della spedizione dell'intellettuale francese in Egitto al fine di descrivere l'affermazione "scientifica" dell'egittologia e dell'archeologia. Il percorso espositivo pensato dagli organizzatori della mostra prevede infatti una serie di sezioni volte ad approfondire le diverse fasi che hanno scandito la nascita di queste importanti discipline. Si parte con i materiali che raccontano la spedizione napoleonica in Egitto e la pubblicazione de "La Déscription de l'Égypte" (sezione I), per poi passare a quelli che illustrano la decifrazione dei geroglifici, le scoperte archeologiche degli inizi dell'800 (sezione II) e la spedizione franco-toscana del 1828 (sezione III). Nella quarta sezione invece il visitatore potrà vedere una serie di documenti che testimoniano i risvolti più attuali dell'eredità culturale di Champollion, un'eredità che trova idealmente il suo suggello nella collezione egizia del museo e nella sezione riservata alle figure di Borgia e di Picchianti, espressioni della passione egittologica che si sviluppò a Napoli nei secoli XVIII-XIX. (R. C.)



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