Il riutilizzo dei beni confiscati: il ruolo dell'economia sociale

Il riutilizzo dei beni confiscati: il ruolo dell'economia sociale

I beni confiscati alla criminalità organizzata rappresentano particolari asset della comunità che opportunamente riutilizzati per finalità istituzionali e sociali (ex legge 109/96) possono subire quel processo di "metamorfosi" che ne consente la trasformazione in input per lo sviluppo locale. Essi infatti possono riacquistare la caratteristica di generare benefici a vantaggio della comunità per i quali, perciò, la rigenerazione e il riutilizzo assume un'importanza fondamentale soprattutto in relazione alla destinazione a nuove forme di utilizzo per finalità di interesse collettivo.

E' di fondamentale rilevanza quindi l'individuazione di forme di gestione di tali beni al fine di consentire che la loro rigenerazione e riutilizzo produca benefici per l'intera comunità e rappresenti reali occasioni di sviluppo sociale ed economico. La gestione di tali beni richiede che essa sia volta ad includere e non ad escludere i componenti della comunità e necessita inevitabilmente forme di regolamentazione condivise che preservino la loro riproducibilità e il loro uso in grado di creare condizioni ideali per lo sviluppo di un'economia alternativa a quella criminale.

L'economia sociale per le sue caratteristiche e le organizzazioni produttive che la caratterizzano può rappresentare una forma di sviluppo economico che può contribuire ad innescare processi di crescita ed accumulazione di capitale sociale alternativo a quello utilizzato dalle organizzazioni criminali fino a diventarne un efficace antidoto. L'obiettivo principale di tale economia è, infatti, la massimizzazione dell'utilità sociale e non la mera massimizzazione del profitto.

Da tali esigenze e considerazioni la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università Federico II e il Consorzio Proodos, hanno organizzato il convegno 'Il riutilizzo dei beni confiscati: il ruolo dell'economia sociale', che rientra nell'ambito di "... reinventando Forcella", progetto finanziato dalla Fondazione Con il Sud.

L'incontro rappresenta un'occasione utile di confronto tra istituzioni ed organizzazioni del terzo settore impegnate nel riutilizzo per fini sociali dei beni confiscati alla criminalità organizzata sulle modalità di concessione e gestione dei beni.

L'appuntamento è venerdì 3 febbraio 2012, alle 9.30, presso l'aula Spinelli della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università Federico II, in via Rodinò 22, a Napoli.

Porterà i saluti dell'Ateneo il Rettore Massimo Marrelli; presiederà e introdurrà il preside della Facoltà di Scienze Politiche Marco Musella.

Interverranno Gianpaolo Capasso, responsabile dell'Agenzia Nazionale per l'Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata - Sede di Napoli; Franco Malvano, commissario regionale antiracket ed usura e referente regionale beni confiscati; Giuseppe Narducci, assessore alla sicurezza del Comune di Napoli con delega ai beni confiscati; Michele Mosca docente di economia politica presso la Facoltà di Scienze Politiche, Mario Sicignano vicepresidente Consorzio Proodos e referente progetto Reinventando Forcella; Giuseppe Scognamiglio, Radio Siani; Mirella Letizia, cooperativa sociale Eureka; Simmaco Perillo, cooperativa sociale Al di là dei sogni; Peppe Pagano cooperativa so
ciale Agropoli/NCO. Conclusioni a cura di Carlo Borgomeo presidente di Fondazione Con il Sud.


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