Il Capodanno giapponese

Uno dei paesi in cui il Capodanno e i suoi festeggiamenti assumono caratteristiche quanto meno bizzarre è senza dubbio il Giappone.
L'idea di fondo che pervade gli abitanti del Sol Levante negli ultimi giorni dell'anno è quello di allontanare tutte le negatività accumulate durante i mesi precedenti. Per tale ragione i primi tre giorni del nuovo anno sono considerati molto importanti e richiedono una lunga e complessa preparazione. In particolare è molto diffusa l'usanza di pulire in modo approfondito la propria casa, i giardini, gli orti, ma anche le automobili e le scrivanie o i luoghi di lavoro.
Naturalmente non possono mancare i biglietti di auguri, ai quali i giapponesi dedicano molto tempo cercando di inviarli al maggior numero di persone.
Dopo la mezzanotte è poi fondamentale una visita al tempio, dove vengono invocati salute e felicità per il nuovo anno.
Dal punto di vista gastronomico la cena più importante è naturalmente quella del 31 dicembre. Anche in questo caso è presente una certa dose di scaramanzia. Non a caso una delle pietanze principali è il Soba, una pasta di grano saraceno molto lunga, che viene considerata un portafortuna, in quanto dovrebbe garantire una vita pari alla lunghezza della pasta. Altro elemento immancabile sulle tavole dei giapponesi è il Toso, un sakè versato sulle erbe, che aiuta a preservarsi dalle malattie.
Tuttavia a ben vedere in Giappone come in quasi tutto il resto del mondo si cerca in questa notte così particolare di esorcizzare le avversità che da sempre spaventano gli esseri umani. Non c'è poi tanta differenza tra l'usanza del Soba e quella, italiana, delle lenticchie o, spagnola, dell'uva.
Le paure in fondo, fin dalla notte dei tempi, hanno unito, con rituali e credenze, gli uomini più di ogni altra cosa. (R.C.)
Redazione
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