'Le vite degli altri' di F.H. von Donnersmarck

'Le vite degli altri' di F.H. von Donnersmarck

Ultimo appuntamento per la stagione 2010/2011 del cineforum tematico "Cinema & Novecento. Vita, Storia, Diritto". Giovedì 1 dicembre alle ore 15, presso la Facoltà di Giurisprudenza della Federico II, aula 28 in via Porta di Massa verrà proiettata la pellicola "Le vite degli altri'" di F.H. von Donnersmarck. Occorre ricordare che il cineforum è riservato ai soli studenti iscritti e a titolo del tutto gratuito.

"Le vite degli altri" è un film del 2006 scritto e diretto da Florian Henckel von Donnersmarck, vincitore del Premio Oscar per il miglior film straniero. Il regista, al suo debutto con un lungometraggio, si confronta con la storia della DDR e indaga lo scenario culturale della Berlino Est controllata dalle spie della Stasi (Ministero per la Sicurezza dello Stato), temuto organo di sicurezza e spionaggio interni.

Da ormai qualche anno la Germania fa i conti, cinematograficamente parlando, col proprio passato: "Goodbye Lenin", "La rosa bianca - Sophie Scholl", "La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler" e non ultimo, per l'appunto, "Le vite degli altri".

Anno 1984, il drammaturgo di successo Georg Dreyman e la sua compagna di sempre, la famosa attrice Christa-Maria Sieland, si trasferiscono a Berlino Est. I due sono considerati dalla DDR tra i più importanti intellettuali del regime comunista e sono tenuti in grande considerazione, malgrado in cuor loro Georg e Christa-Maria non siano sempre allineati con la linea del partito. Un giorno il ministro della cultura assiste ad uno spettacolo dell'attrice e se ne innamora. Chiede allora a Gerd Wiesler, uno dei più valorosi agenti della Stasi, di avvicinare la coppia, conoscerla meglio, ed osservare ogni loro spostamento e interesse. Sarà la vita di Gerd ad essere cambiata dal rapporto con lo scrittore.

Quello che impressione della pellicola di von Donnersmarck è la schiettezza e semplicità con cui si "registra" l'atmosfera di Berlino Est, attraverso le vicende del capitano Gerd Wiesler solerte agente della Stasi e maestro di interrogatori, a cui viene assegnato il compito di spiare lo scrittore Georg Dreymann, autore fedele alla causa sul quale però il ministro della cultura nutre qualche sospetto.

Grazie a delle microspie istallate nella casa dell'artista e della sua compagna, l'attrice Christa-Maria, Gerd ascolta per giorni tutto quello che avviene nell'abitazione e mette tutto a verbale. Dalle intercettazioni, però, non emerge nulla di compromettente per lo scrittore. Poi il suicidio di un amico di Dreymann, un regista teatrale emarginato dal regime, fa scattare la molla.

La sua coscienza, dopo anni di compromessi si ribella. Ma la vera sorpresa è che qualcosa si agita anche nell'animo del capitano Gerd, che, a forza di origliare la vita della coppia, inizia a dubitare dei dogmi ideologici fino allora professati.

Scandagliando ripresa dopo ripresa, si nota come l'aspetto più interessante del film è proprio la lenta "metamorfosi" della spia, che avviene senza eventi particolarmente clamorosi o colpi di scena, ma attraverso u
na serie di particolari impercettibili.

Un film profondo, intenso dove, "le vite degli altri", infatti, sono meno interessanti di quanto si creda: lo scrittore nel privato si mostra codardo e insicuro, la sua compagna lo ama, ma poi cede alle pressioni del potere. Insomma sono una coppia normalissima, che non merita gli interrogatori tortura praticati ai sospettati di dissidenza. E a capirlo è proprio l'inquisitore più severo. (C.Crispino)


Per informazioni:
Facoltà di Giurisprudenza - aula 28 - via Porta di Massa, 32 - Napoli

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