'Fortapàsc' di Marco Risi

'Fortapàsc' di Marco Risi

Cinema e verità, il giornalismo d'inchiesta al centro di 108 minuti di una pellicola come "Fortapàsc" di Marco Risi che rievoca la storia sfortunata di un "coraggioso" della penna, un giovane reporter come Giancarlo Siani, assassinato dalla camorra a Napoli nel settembre 1985.

La pellicola verrà proiettata giovedì 3 novembre alle ore 15, presso la Facoltà di Giurisprudenza della Federico II, aula 28 in via Porta di Massa nell'ambito del cineforum tematico "Cinema & Novecento. Vita, Storia, Diritto". Il cineforum è riservato ai soli studenti iscritti e a titolo del tutto gratuito.

La breve esistenza e la violenta fine del giornalista Giancarlo Siani, interpretato da Libero De Rienzo è al centro del plot narrativo che vede tra gli altri interpreti Michele Riondino, Ennio Fantastichini, Ernesto Mahieux, Daniele Pecci, Valentina Lodovini, Gianfranco e Massimiliano Gallo.

Il film è tratto da "Mehari", un cortometraggio realizzato nel 1999 da Gianfranco De Rosa, che poi di Fortapasc è il produttore esecutivo.

Giancarlo Siani è un giovane giornalista napoletano che lavora nella redazione locale de "Il Mattino" a Torre Annunziata, occupandosi di cronaca nera. Il giovane reporter incomincia a indagare sulle alleanze dei camorristi torresi con i reggenti di altri clan della Campania e scopre vaste aree di corruzione e connivenze tra politici e criminalità organizzata

Indagare, denunciando pubblicamente una società assediata (ecco il riferimento cinematografico italianizzato del titolo) da criminalità, corruzione, violenza, è un "pericoloso atto di coraggio civile" che compie il protagonista.

Grazie ad una promozione - o allontanamento – Siani ottenne una scrivania nella sede di Napoli, ma venne assassinato poco prima dell'assunzione, sotto casa sua la sera del 23 settembre del 1985.

L'omicidio avviene nel quartiere residenziale del Vomero, nei pressi di piazza Leonardo, quando Siani aveva da qualche giorno appena compiuto 26 anni.

Il motivo dell'esecuzione, al di là della sua attività d'inchiesta giornalistica sul fronte del commistione tra criminalità organizzata e politica locale, era lo specifico interesse sugli appalti pubblici per la ricostruzione delle aree colpite dal terremoto dell'Irpinia del 1980 nei dintorni del Vesuvio.

Il regista Risi si concentra su un ragazzo solare senza lati oscuri, isolato dai politici di palazzo. Il Siani di Risi,come quello nella realtà, non ha mai smesso di cercare la verità e di morire per questo dentro la sua Citroën Mehari.

Risi coglie l'importanza della solitudine in cui viene abbandonato Siani e la spirale dentro cui viene fatto scivolare lentamente fino al massacro in una serata settembrina di 26 anni fa.

Il regista pone in essere un cinema lineare con un'incombente urgenza di raccontare; "Fortapàsc " mette in piazza una classe politica che mira alla propria autoconservazione, una società incivile e un giornalismo che continua a ignorare le proprie responsabilità nel degrado
sociale, etico, linguistico e culturale del Paese
.

Siani è stato un vero giornalista "d'assalto" , che "schiariva il cielo dalla pioggia" dove quest'ultima "..poteva fare pulizia, ma anche la pioggia a Torre Annunziata diventava subito fango…". (C.Crispino)


Per informazioni:
Facoltà di Giurisprudenza - aula 28 - via Porta di Massa, 32 - Napoli

www.giurisprudenza.unina.it

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