Aurum: l'oro nelle culture del Mediterraneo antico

Aurum: l'oro  nelle culture del Mediterraneo antico

L'idea di organizzare un Convegno tra studiosi con diverse competenze disciplinari sul tema dell'oro e delle funzioni simboliche dell'oro nell'immaginario delle culture del Mediterraneo antico è nata in me dallo studio delle lamine d'oro orfiche, e in particolare dalla considerazione che le lamine sono, in quanto oggetti aurei, "segni" materiali di prestigio che interagiscono con "segni" immateriali, i grammata con valenza escatologica iscritti sulla lamina.

Questo è stato lo spunto originario.

Ma la forza simbolica dell'oro, documentata dai testi, dai ritrovamenti archeologici e dall'iconografia, è presente in tutte le culture antiche, e non solo in Grecia.

1) Nell'antico Egitto all'oro, chiamato carne degli dei, si attribuiscono i poteri del dio del sole, ed è nel centro della casa d'oro che viene posto il sarcofago del defunto.

2) Nell'antica Cina l'oro, legato tra l'altro alla trasformazione alchemica, è l'elisir che assorbe l'essenza del sole e della luna e tinge il corpo umano di sfumature dorate, rendendolo corpo di luce, longevo come il cielo e la terra. In un trattato alchemico cinese dell'VIII secolo, "Il segreto del fiore d'oro", che Richard Wilhelm inviò a Gustav Jung, lo psicologo svizzero trovò la conferma alla sua idea che l'oro fosse la perfezione interiore.

In Grecia, le molteplici funzioni e simbologie dell'oro, nelle diverse epoche, e nei diversi ambiti, compresi quelli pertinenti all'ideologia funeraria e alle pratiche di trascendenza, sono generalmente positive, ma talora possono diventare ambigue o addirittura negative. Nella realtà come nel mito, l'oro ha sempre un carattere di eccezionalità "ai limiti tra la conoscenza e l'immaginazione". Perciò merita uno sguardo d'insieme, attraverso cui evidenziare l'ampiezza semantica e morfologica della nozione in quanto oggetto, simbolo o metafora.
Un segnale dell'attualità dell'argomento "oro" traspare dalle numerose Mostre organizzate sull'oro, tra cui quella recentissima sugli "Ori antichi della Romania. Prima e dopo Traiano", allestita all'Accademia di Romania, o da volumi interamente dedicati all'oro come quello di Hans-Gert Bachmann, Oro. 6000 anni tra storia e leggenda (2010).

Il Convegno che inizia oggi si inserisce in questa prospettiva culturale, una "storia della cultura dell'oro". Gli interventi, articolati in varie sezioni, e a diversi livelli cronologici e geografici, affrontano questioni generali ancora aperte (oro degli uomini e oro degli dèi, il codice dell'oro tra maschile e femminile, oro per la morte e oro per la vita) o propongono nuove prospettive interpretative per specifici problemi (Pitagora e l'oro, l'oro in Pindaro, Saffo, i tragici). Non manca una sezione dedicata all'Oriente, dall'oro nella mitologia sumerica all'oro della Siria, e al mondo latino e cristiano. Molti interventi sono dedicati a miti e culti soprattutto d'ambito greco.

Marisa Tortorelli Ghidini
Coordinatore della Scuola di Dottorato in Scienze storiche, archeologiche e storico-artistiche
Università degli Studi di Napoli Federico II


Per informazioni:
Dipartimento di Discipline Storiche - via Marina, 33 - tel. 081.253.65.10

Allegati:


Redazione

c/o COINOR: redazionenews@unina.it |redazionesocial@unina.it

F2 Magazine – Università degli Studi di Napoli Federico II testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli. Aut. n. 41 del 5/11/2019