A Roma in mostra il 'Tesoro messicano'

Una mostra sulle nuove piante, gli animali e i minerali che nel 1500 sono arrivate in Europa e che hanno cambiato l'economia e la scienza dell'età moderna. Non solo dalle osservazioni dei primi fisici, ma anche dalle esplorazioni d'oltremare, il XVI secolo trasse gli stimoli per la nascita di un nuovo sapere. Un'esposizione promossa dal Cnr all'Accademia dei lincei ripercorre la storia dell'edizione a stampa del ‘Tesoro messicano', un trattato naturalistico sul Nuovo Mondo ricco di nuove istanze di conoscenza
Il "Tesoro messicano", un vero e proprio tesoro di nuove piante, animali e minerali, prezioso quanto l'oro e l'argento, giunse in Europa dal Nuovo Mondo nel 1500. Era costituito tra l'altro dai pomi d'oro - così chiamati perché erano gialli come il colore dell'oro – dai peperoncini, dal cacao, dalle patate e da tante piante allora sconosciute, che ebbero rapida diffusione con un enorme impatto nell'economia dell'età moderna in Europa e costituirono un tesoro anche scientifico, affascinando i primi naturalisti che vi entrarono in contatto.
Al Tesoro messicano è dedicata la mostra di Palazzo Corsini, sede dell'Accademia dei lincei in via della Lungara, 10 Roma.
L'esposizione è curata dall'Accademia Nazionale dei lincei, dall'Istituto per il lessico intellettuale europeo e storia delle idee del Cnr (Iliesi-Cnr) e dall'Escuela Española de Historia y Arqueologia en Roma del Consejo Superior de Investigaciones Científicas, con la collaborazione della Galleria Corsini e dell'Orto botanico. La mostra - aperta fino al 1 luglio - propone nelle sale della Biblioteca corsiniana un magnifico apparato iconografico assieme con stampati antichi, animali imbalsamati, minerali e splendidi esemplari d'ambra.
La grande impresa naturalistica della raccolta di tante novità del Nuovo Mondo e della loro conseguente conoscenza e diffusione in Europa fu compiuta da Francisco Hernández, protomedico generale di tutte le Indie. La classificazione e l'illustrazione di tante sorprendenti novità hanno dato vita al Rerum medicarum Novae Hispaniae thesaurus, il cosiddetto Tesoro messicano, una straordinaria antologia documentaria di botanica, zoologia e mineralogia del Messico messa assieme, a partire dal 1570, per incarico del re di Spagna Filippo II. Hernández per compilare il suo trattato monumentale sulla natura del Nuovo Mondo impiegò 7 anni.
Il Tesoro messicano, oltre ai suoi aspetti naturalistici, rappresenta un singolare esempio di circolazione dei saperi nell'Europa dell'età moderna, e in particolare dei rapporti intercorsi fra la Spagna e l'Italia, paesi uniti all'epoca da forti legami culturali e socio-economici, non solo istituzionali.
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