Teoria delle rappresentazioni sociali. Si celebra il cinquantenario

Teoria delle rappresentazioni sociali. Si celebra il cinquantenario

Saranno dedicati due giorni al convegno internazionale sulla Teoria delle Rappresentazioni Sociali di cui quest'anno cade il cinquantenario. Le celebrazioni in onore di Serge Moscovici, padre della Teoria che presenzierà all'incontro, si terranno a Napoli presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici in via Monte di Dio, 14/15, venerdì 15 e sabato 16 aprile 2011.

Intervarranno molti relatori, tra cui Denise Jodelet - EHESS (Francia), Ivana Markova - University of Stirling (Gran Bretagna), Willem Doise - Université de Genéve (Svizzera), Jorge Correia Jesuino - Université de Lisbonne (Portugal). Chiuderà i lavori, la professoressa Ida Galli del Dipartimento di Sociologia della Federico II.

Nonostante sia trascorso del tempo da quando la Teoria delle rappresentazioni sociali è stata formulata, le sue basi non hanno perduto la loro solidità ed efficacia. La particolarità di questa Teoria risiede nel fatto che le rappresentazioni pervadono tutti gli aspetti e tutti i campi della vita sociale. Raggiungono gli angoli più intimi della vita degli individui ed allo stesso tempo materializzano le relazioni che intercorrono tra la vita pubblica e la vita privata.

L'interesse prioritario che spinse Moscovici, cinquant'anni orsono, ad occuparsi di questi temi consisteva nel comprendere gli effetti che la scienza aveva sulla cultura, sulle idee di ciascuno nella vita di tutti i giorni o su come queste idee potessero divenire parte delle credenze della gente, in altre parole sulle relazioni esistenti tra la scienza stessa ed il senso comune. Tutta la successiva produzione intellettuale di Moscovici sarà dedicata proprio alla riabilitazione delle conoscenze di senso comune, che pervadono la nostra esperienza ordinaria, il nostro linguaggio di ogni giorno così come le nostre pratiche quotidiane. Una vera e propria rivoluzione, quella di Moscovici, contro l'idea serpeggiante che la gente comune non pensa affatto, o comunque non riesce a pensare razionalmente, come solo gli intellettuali sanno fare. Più precisamente egli intendeva esplorare le relazioni esistenti tra senso comune e cultura, perché, a suo parere, é reale soltanto ciò che rientra nei modi di fare, nelle pratiche sociali, nella vita stessa del senso comune. Moscovici non si riferisce al senso comune come a qualcosa di tradizionale, primitivo o meramente folkloristico ma, in un'accezione più moderna, come a qualcosa che ha origine solo parzialmente nella scienza, come la forma che essa assume quando diviene parte della cultura.

Del resto, il nostro ambiente sociale é popolato di oggetti, persone, situazioni che rivestono una grande importanza per ciascuno di noi. Esistono, ad esempio, oggetti che abbiamo ricevuto da una persona cara, situazioni che hanno marcato la nostra storia personale, individui che amiamo o che detestiamo. Le informazioni di cui disponiamo su questi oggetti, su queste situazioni, su queste persone, così come le credenze che possediamo su di essi ci appartengono. Esse fanno parte della nostra individualità. Tuttavia, esistono anche oggetti, situazioni e persone che sono importanti per noi come per gli altri. Il denaro, il matrimonio, la malattia, sono altrettanti esempi di oggetti sociali che occupano un largo spazio nella vita di tutti. Pur non avendo studiato, letto o indagato su tali oggetti, noi abbiamo su di loro numerosissime conoscenze che ci provengono da fonti diverse. Se evochiamo questi oggetti con persone che ci sono vicine, ci possiamo rendere conto, nella maggior parte dei casi e fino ad un certo punto, che le nostre conoscenze sono comparabili. Quest'es
perienza è facilmente realizzabile: è sufficiente, ad esempio, discutere con qualche amico di un tema quale il lavoro o la famiglia, per rendersi conto che, al di là di effimere divergenze, esiste uno spazio comune di significati, di prese di posizione, di credenze e di aspettative. Ed è proprio per descrivere e spiegare come si forma questo tipo di spazio comune che, cinquanta anni fa Moscovici ha formulato la sua Teoria delle rappresentazioni sociali.


Per informazioni consulta il programma allegato:
Istituto Italiano per gli Studi Filosofici - via Monte di Dio, 14/15 - Napoli

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