'Il Sorpasso' di Dino Risi

Da dieci anni a questa parte, "Il Sorpasso" di Dino Risi (1962) è considerato il capolavoro della commedia all'italiana, l'affresco più riuscito dell'Italia del boom economico e delle sue innumerevoli contraddizioni.
La pellicola verrà proiettata giovedì 5 maggio alle ore 15, presso la Facoltà di Giurisprudenza della Federico II , aula 28 in via Porta di Massa nell'ambito del cineforum tematico "Cinema & Novecento. Vita, Storia, Diritto". Il cineforum è riservato ai soli studenti iscritti e a titolo del tutto gratuito.
Il forte taglio di critica sociale e di costume, seppure nascosto tra le venature comiche e divertenti della commedia, fa della pellicola uno dei manifesti del genere commedia all'italiana.
L'appartenenza a questo genere è tuttavia contestata da alcuni critici, i quali individuano nel capolavoro di Risi alcuni innovativi e originali caratteri formali.
Seppure infatti l'Italia descritta nel film sia la stessa, meschina, borghese, menzognera e puritana, di tante rappresentazioni filmiche precedenti, nel film sono presenti alcune particolarità che rappresentano delle evidenti linee di rottura rispetto a questo genere. In primis, i personaggi protagonisti: Bruno Cortona e Roberto Mariani, che superano abbondantemente la caratterizzazione macchiettistica e caricaturale della commedia. Essi risultano psicologicamente completi e definiti. Inoltre nella pellicola la personalità artistica del regista è più marcata e presente. La dinamica delle scene e i piani sequenza sono estremamente più elaborati, e sono i frutti di una sola mente creativa.
La trama è di facile lettura: il giorno di Ferragosto due occasionali amici, uno studente universitario un po' timido Roberto (Jean-Louis Trintignant) e un quarantenne immaturo, Bruno (Vittorio Gassman), passano assieme la giornata spostandosi con l'auto, una Lancia Aurelia sport. Le ore passano veloci in un susseguirsi di episodi tragicomici, fino all'epilogo impensabile e spaventoso.
Il film è costruito sul terreno del confronto e sull'indagine introspettiva tra due modelli inconciliabili dell'Italia degli anni Sessanta, quello del bullo e quello del dotto, dell'uomo aperto e dell'uomo chiuso, adattati ai personaggi presenti nel film.
Occorre, poi considerare la metafora semplice ma di effetto data dal titolo: "Il Sorpasso". L'auto sportiva di Bruno infatti, oggetto del film, è un'auto con qualche ammaccatura, una macchina che non dà garanzie, e sulla quale entrambi accelerano, per scoprire un destino diverso da quello che si erano immaginati.
Il confronto/scontro di due personalità disomogenee fa da preludio al dipinto cinematografico dello scenario sociale dai colori sgargianti e dalla scanzonate melodie che rende benissimo le ansie, le attese e le inquietudini di tutta un'epoca.
(C. Crispino)
Per informazioni:
Facoltà di Giurisprudenza - aula 28 - via Porta di Massa, 32 - Napoli
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