'Vita, diari e riprese in un villaggio del Senegal' all'Academy Astra

Savana sub sahariana, piccolo villaggio senegalese di quattrocento anime, dal nome Diol kadd, a 150 km dalla capitale Dakar.
Questa è la location da cui parte e prende vita il documentario dal titolo "Diol Kadd. Vita, diari e riprese in un villaggio del Senegal" di Gianni Celati. Si potrebbe semplificare l'essenza del documentario come una semplice e già vista osservazione della vita quotidiana in una dimensione minima e "lontana" come il paesino africano Diol kadd in un impari confronto con la magniloquenza della società occidentale. Si usa il condizionale puramente retorico, poichè l'opera è frutto di tre anni di riprese e di un meticoloso studio degli usi e costumi del luogo.
Venerdì 25 marzo 2011, alle ore 20.30, presso l'Academy Astra, verrà proiettato per l'appunto il documentario "Diol Kadd. Vita, diari e riprese in un villaggio del Senegal" nell'ambito del cineforum "AstraDoc 2011 - Viaggio nel cinema del reale".
Un tessuto urbano, un intreccio di vite intrise di semplicità, il "gusto" dell'assaporare le piccole cose che la purezza del quotidiano attrae a sé e nello stesso rende curioso lo spettatore. La domanda da cui parte uno dei più grandi letterati italiani viventi nonché il regista Gianni Celati è infatti "Come si vive in Africa?".
Nei novanta minuti del documentario si analizza la vera vita in un villaggio africano. Le feste la sera, il lavoro nella giornata, i tentativi di rimorchio delle donne, il rapporto con i vicini di casa, gli intrecci amorosi e le differenze date da un ordinamento sociale opposto al nostro.
Per una volta, senza pietismo, la quotidianità africana è ritratta per quello che è: la macchina da presa è scevra di quell'occidentalismo che prende il sopravvento sui "più affamati, poveri e indifesi africani" ma scruta miti e riti di quell'altro mondo che attirò anche la curiosità di personalità eccellenti come Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini negli anni Settanta.
Nel film si parte dalla fine, cioè dalla conclusione del progetto, per poi risalire, in modo piuttosto anarchico, senza un percorso cronologico preciso, lungo gli eventi che ne hanno scandito la genesi. Il cinema può avvicinare la nostra società alle culture africane; occorre però che noi porgiamo l'orecchio ad ascoltare le loro voci, in un incontro, con l'Africa più che con gli africani.
(C. Crispino)
Per informazioni:
Cinema Academy Astra - via Mezzocannone, 109 - tel. 081.596.74.93
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