'Il malato immaginario': il capolavoro di Molière al Teatro Bellini

'Il malato immaginario': il capolavoro di Molière al Teatro Bellini

Anno 1673, il commediografo francese Molière compose la comédie-ballet "Il malato immaginario", opera strutturata in tre atti con due prologhi e tre intermezzi. Uno dei capolavori ultimi del grande uomo di teatro francese, che rivela una straordinaria ricchezza: è una farsa all'antica colma di eccellenti spunti comici da cui trapela allo stesso tempo la visione del mondo disillusa e disincantata di un Molière che aveva smarrito, al termine della sua esistenza, la fiducia in se stesso e nei suoi simili.

La commedia è intrisa di realismo mostrando il cinismo che contraddistingue le amare riflessioni dello stesso autore, il quale approfitta delle occasioni comiche offerte dalla trama per introdurre in modo inaspettato un'aspra denuncia della società a lui contemporanea. Padre di una bella figlia, marito di una donna avida e fedifraga e vittima di uno sciame di dottori salassatori e ciarlatani, Argante è il malato immaginario del titolo.

Da martedì 18 gennaio fino a domenica 23 al Teatro Bellini di Napoli, il Teatro Stabile di Bolzano presenta una nuova versione della commedia di Molière. Nella rilettura diretta dal regista Marco Bernardi è l'esperto attore Paolo Bonacelli a vestire i panni dell'ipocondriaco Argante, affiancato da una compagnia guidata da Patrizia Milani e Carlo Simoni.

Questa nuova versione della commedia ne approfondisce il carattere duplice, in cui la perfetta costruzione comica di un'esilarante farsa, è intrisa di riflessioni amare sulla condizione umana e si snoda lungo i tre atti fino a dispiegare un aureola a dir poco onirica. Il personaggio di Argante è senza dubbio il protagonista della vicenda, il motore di tutta il plot. È un uomo abbastanza ricco, convinto di essere gravemente malato. A causa di questa sua fissazione spende gran parte del suo denaro per pagare le cure inutili prestategli da un dottore ed un farmacista avidi di arricchirsi. Si ritrova a rimanere solo, soffrendo di una isolamento esistenziale e questa sua caratteristica rivela il tratto autobiografico della commedia di Molière. Un misto di realtà e finzione, un percorso di riso e amaro, "Il malato immaginario" è senza dubbio lo straordinario e ultimo testamento di Molière. In scena la solitudine di chi deve combattere solo contro il dolore, che è l'amara filosofia di tutto il suo teatro. (C.Crispino)



Per informazioni:
Teatro Bellini - Via Conte di Ruvo, 14 - tel. 081.549.12.66

www.teatrobellini.it


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