Il supervaccino contro l'influenza

Il progresso della medicina avanza a grandi falcate verso traguardi impensabili fino a poco tempo fa. All'università di Oxford sta per iniziare la sperimentazione sull'uomo di un vaccino "universale" contro febbre e mal di gola: valido contro tutti i ceppi del virus e capace di proteggere per cinque-dieci anni di seguito.
A tracciare l'identikit del vaccino anti-influenza di domani è Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) .Tutte le tipologie di influenze verrebbero bloccate dal nuovo scudo. Prima però di mettere sul mercato il vaccino universale occorreranno altri due o tre anni di sperimentazioni, assicurano i ricercatori di Oxford.
Il vaccino si è dimostrato efficace su topi, scimmie e anche nei furetti (animali colpiti dall'influenza in modo simile all'uomo, e per questo molto usati negli studi sui vaccini) contro tre virus influenzali assai diversi fra loro: uno apparso nel 1934 e particolarmente violento, uno circolato nel 2006, e infine l'influenza aviaria del 2007 che nel silenzio ancora oggi continua a infettare uomini e pennuti.
Il funzionamento del vaccino universale avviene grazie a due iniezioni. La prima inocula nell'organismo minuscoli frammenti di Dna, gli stessi che il virus dell'influenza utilizza per assemblare una proteina sulla sua superficie esterna: l'emoagglutinina. Si tratta di un elemento chiave per il microrganismo: è il perno che gli permette di agganciarsi alle cellule delle sue vittime e infettarle. Ed è allo stesso tempo uno dei caratteri che mutano con maggiore rapidità, spiazzando i ricercatori a caccia di una cura definitiva. A quel punto una seconda iniezione, con un normale vaccino contro l'influenza stagionale, completa l'opera di difesa.
Attualmente un sistema di sorveglianza che copre tutto il globo si occupa di individuare all'inizio dell'anno il virus che colpirà durante l'inverno successivo. Le aziende farmaceutiche si occupano di ritagliare addosso al microrganismo un vaccino che però sarà diventato inutile l'anno successivo a causa delle continue mutazioni di emoagglutinina e altre proteine.
I ricercatori e gli scienziati si augurano che con le sperimentazioni ci sarà la possibilità di dare ai bambini un vaccino contro l'influenza capace d proteggerli per tutta la vita, o in ogni caso per molti decenni, con enormi risvolti positivi sul controllo e lo studio delle patologie virali. (C.Crispino)
Per informazioni:
www.ox.ac.uk
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