'Tutti a casa': un viaggio attraverso l'Italia in guerra

'Tutti a casa': un viaggio attraverso l'Italia in guerra

Appena dopo un anno dal grande successo de "La grande guerra" di Mario Monicelli, Alberto Sordi torna ad indossare la divisa militare nel film "Tutti a casa" del 1960, ma questa volta di un soldato della seconda guerra mondiale, e non della prima. A dirigerlo c'è Luigi Comencini, regista del celebre "Pane, amore e fantasia", che attraverso le tragicomiche peripezie del sottotenente Innocenti (Sordi) ci consegna il ritratto di una delle pagine più nere del nostro passato, i mesi appena dopo l'armistizio, l'8 settembre del 1943.

La pellicola verrà proiettata giovedì 25 novembre alle ore 15, presso la Facoltà di Giurisprudenza della Federico II , aula 28 in via Porta di Massa nell'ambito del cineforum tematico "Cinema & Novecento. Vita, Storia, Diritto". Il cineforum è riservato ai soli studenti iscritti e a titolo del tutto gratuito.

Andando a riassumere la trama; dopo l'8 settembre 1943, la notizia dell'armistizio tra l'esercito italiano e le forze anglo-americane scatena euforia, ma anche notevole confusione, al grido di "tutti a casa" molte truppe si sfaldano. Un sottotenente ligio ai superiori (Innocenti), non vedendo arrivare ordini, scioglie le fila del suo reparto mandando tutti ai rispettivi luoghi natii. La traversata da nord a sud dell'Italia, flagellata dalla guerra e in preda all'anarchia, lo farà maturare.

La pellicola è, senza dubbio, un grande classico del cinema italiano dove il regista Luigi Comencini adatta la formula della commedia all'italiana utilizzando uno dei suoi maggiori rappresentanti, Alberto Sordi, per miscelarla con verve al cinema neorealista. Questa "fusione" farà in modo da ricostruisce un pezzo di storia d'Italia con una condivisa e realistica sfumatura malinconica.

"Tutti a casa", record d'incassi nell'anno d'uscita (1960) offre allo spettatore una duplice chiave di lettura: quella storica, illustrando gli avvenimenti; e quella metastorica, in cui il viaggio del sottotenente Innocenzi attraverso l'Italia è la metafora del percorso di conversione da spettatore passivo di una catastrofe, concentrato solo a non subirne gli effetti, ad attore partecipe della lotta necessaria per il cambiamento, anche a rischio della propria vita.

Ottimo il cast che oltre a Sordi, vede tra le sue file il grande Eduardo De Filippo, nei panni del padre di Innocenti. Difficile non citare la perfomance di Serge Reggiani, nei panni particolarmente riusciti del personaggio di Ceccarelli, a cui è impossibile non affezionarsi.

Momenti di grande comicità e sequenze drammatiche significative: solo il cinema italiano di un tempo lo sapeva fare, con eleganza e precisione d'intenti, laddove un sorriso può tramutarsi repentinamente in una lacrima. (C. Crispino)



Per informazioni:
Facoltà di Giurisprudenza - Aula 28 - via Porta di Massa, 32 - Napoli

www.giurisprudenza.unina.it

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