'Furore' di John Ford e la grande depressione del 1929

"La maggior parte dei giovani alla fine del secolo è cresciuta in una sorte di presente permanente, nel quale manca ogni rapporto organico con il passato storico del tempo in cui essi vivono". Lo storico Eric J.Hobsbawm, nel famoso manuale "Il Secolo Breve" analizzava il ruolo del passato e della storia del '900. Questa storia se la incanaliamo nell'ambito cinematografico, non possiamo che analizzarla facendo riferimento ad un caposaldo come "Furore" di John Ford, regista e attore statunitense, famoso soprattutto per l'imponente produzione di film western e il record di quattro Oscar alla regia nel 1936, nel 1941( proprio per "Furore"), nel 1942 e nel 1953.
La pellicola, un capolavoro assoluto del cinema, verrà proiettato giovedì 11 novembre alle ore 15, presso la Facoltà di Giurisprudenza della Federico II , aula 28 in via Porta di Massa nell'ambito del cineforum tematico "Cinema & Novecento. Vita, Storia, Diritto". Il cineforum è riservato ai soli studenti iscritti e a titolo del tutto gratuito.
Il film, basato sul romanzo del premio Nobel per la letteratura del 1962 John Steinbeck, nel 1998, è stato inserito dall'American Film Institute al ventunesimo posto della classifica dei cento migliori film americani di tutti i tempi. Attivo fin dagli anni del cinema muto, John Ford è unanimemente riconosciuto come uno dei più grandi registi della storia del cinema: registi quali Akira Kurosawa, Martin Scorsese, Sam Peckinpah, Sergio Leone, Clint Eastwood, Francois Truffaut, hanno apertamente ammesso la notevole influenza che i film di Ford hanno avuto sulle loro opere.
"Furore", interpretato da Hanry Fonda e John Carradine, è la storia della famiglia Joad, agricoltori dell'Oklahoma, che intraprende un viaggio con un camion verso la fertile California. Travolta come migliaia di altre famiglie dalla grande Depressione del 1929, affronta un avventuroso viaggio verso la "terra promessa" dove ci sarà il lavoro. Nel loro peregrinare, la famiglia Joad incontrerà scioperi, violenze, prepotenze, sfruttamenti e lutti. Sia il film che soprattutto il libro di Steinbeck da cui il film è tratto, sono considerati il simbolo della grande depressione che travolse milioni d'americani all'indomani della crisi del 1929, che ebbe conseguenze disastrose soprattutto in agricoltura, mettendo sul lastrico una moltitudine di contadini privati.
Il film è considerato anche un manifesto del nuovo corso politico roosveltiano: il personaggio principale di Hanry Fonda / Tom Joad diventa una specie di eroe che rinuncia a se stesso per affermare nel mondo il suo credo negli ideali del New Deal quali democrazia, giustizia sociale e difesa dei poveri. Tono epico e vigore narrativo per il Ford più ispirato, essenziale e realista nel dipingere un magistrale racconto per immagini della realtà americana del post 1929. (C. Crispino)
Per informazioni:
Facoltà di Giurisprudenza - Aula 28 - via Porta di Massa, 32 - Napoli
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