Pomodoro per prevenire il cancro alla prostata

Il Dipartimento di Scienza degli alimenti della Facoltà di Agraria in collaborazione con il Centro di ricerca per l'invecchiamento dell'Università di Chieti ha dimostrato che il consumo di pomodoro, intero e cotto, protegge dal cancro alla prostata. I ricercatori che hanno partecipato alla ricerca pubblicata su Cancer Prevention Research sono Vincenzo Fogliano (Docente del corso di Alimenti funzionali) e Paola Vitaglione (Ricercatrice in Nutrizione umana). I risultati dello studio hanno avuto una grande risonanza internazionale e nazionale.
Che il licopene, principale carotenoide del pomodoro, fosse capace di proteggere la prostata in sistemi in vitro era già cosa nota. Tuttavia il composto da solo non aveva mostrato effetto protettivo in animali affetti da cancro alla prostata. La convinzione che fosse il pomodoro nella sua totalità (buccia, semi e polpa) e con tutti i suoi componenti (antiossidanti, vitamine e sali minerali) a poter svolgere l'azione chemio-preventiva nell'organismo (in vivo) piuttosto che qualche suo singolo componente ha spinto i ricercatori Federiciani a sviluppare un mangime che contenesse un preparato di pomodoro al 10% e ad utilizzarlo in topi geneticamente modificati per sviluppare il cancro alla prostata con dei meccanismi molto simili a quelli che si ritrovano nell'uomo (topi TRAMP). Se tra i topi controllo (alimentati senza pomodoro) i casi di mortalità erano del 67%, con il mangime al pomodoro la mortalità per cancro scendeva all'11%. Inoltre nei topi alimentati con il mangime al pomodoro il tumore si evolveva più lentamente e si riscontrava una maggiore protezione antiossidante ed uno stato infiammatorio meno compromesso.
Questa ricerca permette di attribuire al pomodoro, alimento cardine della dieta mediterranea, ed alle moltissime preparazioni alimentari, specialmente italiane, che prevedono il suo utilizzo, un valore salutistico di estrema importanza.
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