Sonno-veglia: tra gufi, allodole e primavera

Molti mammiferi, come orsi, pipistrelli, scoiattoli o tartarughe, vanno in letargo in inverno. Gli uomini non hanno questa peculiarità ma dispongono di delicati sincronizzatori dell'attività sogno-veglia regolati da un orologio biologico interno geneticamente determinato.

Questo complesso meccanismo si esprime in maniera diversa in ogni individuo ma classificabile sostanzialmente in 5 categorie: i soggetti normali che vanno a letto alle 23 e si svegliano alle 7 del giorno dopo, i cosiddetti gufi che si coricano alle 4 del mattino e resterebbero a dormire fino a mezzogiorno, le cosiddette allodole che alle 8 di sera sono già a letto e alle 4 del mattino sono in piedi pronte per una nuova giornata, i tendenzialmente gufi e i tendenzialmente allodole che rappresentano le condizioni intermedie.

Tale suddivisione, secondo una recente ricerca dell'Università inglese di Surrey, dipende dalla lunghezza di un gene chiamato periodo 3. Ma a caratterizzare ulteriormente la suddivisione entrano in gioco altri elementi quali la quantità di luce solare, la temperatura interna del proprio corpo e quella esterna dell'aria.

L'arrivo della primavera determina un aumento della luminosità e della temperatura dell'aria che inducono una maggiore inibizione della melatonina, ormone prodotto dalla ghiandola pineale e responsabile dell'addormentamento; inoltre la maggiore quantità di cortisolo, prodotto dalle ghiandole surrenali, comporta un aumento della pressione arteriosa e una maggiore intolleranza al glucosio.
 

Docente di Climatologia Dipartimento di Scienze della Terra
Responsabile Osservatorio Meteorologcio Università degli Studi di Napoli Federico II
da Il Napoli del 22.05.2010

 


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