Pompei tra archeologia e religiosità

È la culla della civiltà romana. Lo scrigno di un passato millenario i cui tesori hanno incantato artisti e letterati, studiosi e giornalisti. È Pompei, che da quel 1748 ad oggi continua ad affascinare il mondo con il racconto della vita quotidiana di un popolo, cristallizzata sotto le ceneri del Vesuvio del 79 d.C.
Un destino sorprendente, quello di questa città che, a partire dall'Ottocento, con la fondazione del santuario ad opera del beato Bartolo Longo, diviene anche un centro irradiatore del culto mariano, sintetizzando in sé la duplice vocazione di polo archeologico e religioso, che ne fa un autentico crocevia del mondo.
Ma una tale ricchezza culturale pone anche dei problemi. E, oggi, grazie a quali strategie questa città può vincere la sfida del miglioramento della fruibilità del suo patrimonio archeologico, storico, religioso e della riqualificazione del suo centro storico?
È questo infatti uno degli obiettivi primari dell'Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Claudio D'Alessio e che sarà al centro di un convegno interdisciplinare promosso dal Comune di Pompei in sinergia con gli atenei napoletani Federico II e Suor Orsola Benincasa in occasione della Giornata Internazionale dei Monumenti e dei Siti indetta dall'UNESCO.
"Pompei. La valorizzazione dei beni culturali e la riqualificazione della città" è il titolo della giornata di studi che si terrà giovedì 15 aprile alle ore 10.30 nella Sala Consiliare di Palazzo De Fusco. Un appuntamento fortemente voluto dal sindaco D'Alessio che introdurrà i lavori cui prenderanno parte esperti di architettura del Paesaggio quali Luigi Picone e Vito Cappiello dell'Università Federico II, il Direttore degli Scavi di Pompei Antonio Varone, l'archeologo Antonio De Simone dell'Università Suor Orsola Benincasa, l'italianista Pasquale Sabbatino dell'ateneo federiciano.
La Pompei del 2010 si presenta come un cantiere aperto di iniziative volte, da un lato, a ripensare il proprio assetto urbanistico, ambientale e territoriale in funzione strategica rispetto allo sviluppo economico ed edilizio; dall'altro, a consolidare a livello internazionale il prestigio della città come capitale del turismo culturale.
Rispondono a tali esigenze, infatti, due progetti avviati dall'Amministrazione D'Alessio che saranno illustrati nel corso del convegno.
Il primo è il Progetto Città di Pompei tra archeologia e religiosità, coordinato da Luigi Picone e svolto dal Centro interdipartimentale di ricerca in Urbanistica dell'Università Federico II. Un articolato lavoro in cui l'équipe guidata da Picone traccia una mappa delle trasformazioni dell'identità di Pompei ed offre una serie di proposte sostenibili per alimentare una crescita armonica ed integrata delle diverse aree della città nel rispetto delle loro caratteristiche e della vocazione complessiva del territorio. I risultati della ricerca sono compendiati nel volume Pompei tra archeologia e religiosità edito da Massa. Tra l'altro, alcune immagini di Pompei antica e moderna, tratte dal libro a cura di Luigi Picone, saranno proiettate sul prospetto di Palazzo De Fusco a partire dalle ore 20 il 14 e il 15 aprile.
E proprio in un'ala dello storico Palazzo appartenuto alla Contessa Marianna Farnararo De Fusco sorger
à il museo "Pompei e il Grand Tour in Italia", già in fase di allestimento grazie al lavoro del dottor Pietro Graziani e dei suoi collaboratori. Il progetto scientifico del Museo nasce sull'onda del convegno internazionale di studi In viaggio a Pompei. Scrittori, artisti e giornalisti raccontano la città (1861-2009), ideato nel 2009 da Pasquale Sabbatino.
Dalle immagini più suggestive della letteratura europea ed italiana di viaggio nate dalla mente di Sigmund Freud, Syr Austen Henry Layard, George Gissing, Matilde Serao, Renato Fucini, Eduardo de Filippo, a quelle della letteratura contemporanea con Primo Levi e Robert Harris; dalla fascinazione di pellicole d'essai come Viaggio in Italia di Roberto Rossellini fino alle atmosfere de Il Gladiatore di Ridley Scott; dalle testimonianze iconografiche della Pompei archeologica e religiosa al dettato avvincente dei documentari televisivi di Alberto Angela e Valerio Massimo Manfredi: il Museo del Grand Tour, suddiviso in diverse sezioni, sarà un caleidoscopico atlante delle rappresentazioni della città.
Una cartina di tornasole per la stratificazione simbolica che nell'immaginario collettivo ha sollecitato Pompei e un'ulteriore attrattiva, nel cuore della città, per il visitatore, a ben vedere coinvolto in un sottile gioco di riflessi in cui il Museo diventa uno specchio magico che condensa e rimanda la somma degli sguardi rapiti nei secoli dalla "più viva delle città morte". (M.C.)
Redazione
c/o COINOR: redazionenews@unina.it |redazionesocial@unina.it
F2 Magazine – Università degli Studi di Napoli Federico II testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli. Aut. n. 41 del 5/11/2019