Verso una terapia genica del daltonismo

Verso una terapia genica del daltonismo

Attraverso la terapia genica, un gruppo di ricercatori delle Università di Washington e della Florida è riuscito a curare la cecità ai colori in due scimmiette. I risultati ottenuti aprono le porte alla possibilità di un'analoga terapia per le persone che soffrono di daltonismo o di acromatopsia, ma può essere utile anche in caso retinopatia diabetica e degenerazione maculare, anche se è prima necessario passare ai trial clinici, ovvero ai test per valutarne l'efficacia e la sicurezza nell'uomo. Gli animali trattati non hanno peraltro finora manifestato effetti collaterali negativi.

Jay Neitz e Maureen Neitz, docenti all'Università di Washington e coautori dello studio, avevano iniziato 10 anni fa ad addestrare due piccole scimmie saimiri, in modo da poter applicare a esse il Cambridge Colour Test, così che potessero "dire" i colori che vedevano.

Il gruppo di William W. Hauswirth, uno dei coordinatori della ricerca, ha invece sviluppato gli strumenti biomolecolari necessari al trasferimento nella retina delle scimmie, attraverso un adenovirus innocuo, dei geni per la produzione di opsine che rendono i pigmenti retinici sensibili al rosso e al verde.

A distanza di venti settimane dal trattamento, le due scimmiette hanno acquisito la capacità di riconoscere i colori a cui erano cieche, anche se la percezione è come se avvenisse nella penombra notturna. Poi è stato come se arrivasse la luce del giorno per cui hanno cominciato a vedere nuovi colori che per essi erano rimasti invisibili. C'è voluto complessivamente un anno e mezzo per verificare la capacità delle scimmie a distinguere 16 tonalità, fatte variare per intensità di 11 volte.


Per informazioni:

www.nature.com


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