La Stazione Zoologica Dohrn di Napoli e il sogno del suo fondatore

La Stazione Zoologica Dohrn di Napoli e il sogno del suo fondatore

Ci sono dei sogni che talvolta diventano realtà. La Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, oggi ente nazionale di ricerca a carattere non strumentale vigilato dal MIUR, tra i centri d'eccellenza a livello internazionale nell'ambito della biologia e dell'ecologia, presieduta da Roberto Di Lauro è nata dal sogno visionario e antesignano del grande naturalista e zoologo tedesco, Anton Dohrn (1840-1909), di cui ricorre quest'anno il centenario dalla morte.

Proprio in occasione del centenario, il prossimo 30 ottobre 2009, la Stazione Zoologica sarà al centro di un importante convegno internazionale che farà giungere nel capoluogo campano - come nei sogni di Dohrn, darwiniano convinto e sostenitore della libera ricerca e della collaborazione planetaria - ricercatori e scienziati da tutto il mondo.

Dohrn aveva avuto l'idea di una rete mondiale di stazioni di ricerca biologica dove gli scienziati avrebbero potuto fermarsi, trovare tavoli di lavoro già pronti, raccogliere il materiale e realizzare osservazioni; e il mare – già allora al centro di un crescente interesse di filosofi e naturalisti – con la ricchezza di organismi che lo abitano (soprattutto di forme elementari di vita) forniva modelli, oggetti sperimentali e metafore per le grandi questioni biologiche.

La Stazione Zoologica sorse così nel 1872 a poca distanza dal mare, in un terreno nella bella Villa Comunale di Napoli, allora Parco Reale, con il personale incoraggiamento di Charles Darwin dando inizio alla diffusione di laboratori consimili in molti altri paesi, secondo il fervido auspicio del suo fondatore.

"Sono contento di cuore per il successo della vostra grande impresa di Napoli - scriverà Darwin in una lettera a Dohrn del 1872 - e io credo fermamente che con questo voi abbiate reso un gran servizio alla scienza".

Dohrn mise a disposizione della comunità scientifica internazionale un istituto di ricerca nel campo della biologia marina con laboratori ben attrezzati, una biblioteca specializzata e collaboratori esperti, individuò metodi innovativi di autofinanziamento della struttura, creò relazioni internazionali strategiche richiamando a Napoli studiosi da tutta Europa (negli anni ben 20 premi Nobel hanno operato presso i laboratori dell'istituto) creò e aprì al pubblico un acquario, il più antico in Italia e il secondo in Europa.

A cento anni dalla scomparsa del suo fondatore, le attività, le ricerche, i rapporti internazionali di un centro si sono intensificati, producendo risultati importanti in termini di conoscenze sugli organismi viventi del Mediterraneo, sulla biodiversità dell'ambiente marino, sui processi fondamentali della vita, contribuendo attivamente alla salvaguardia e alla conservazione ambientale.

Oggi, più che mai, la Stazione Zoologica Anton Dohrn torna a proporsi, come ai tempi del suo fondatore, quale luogo di scambio e di confronto per il mondo scientifico internazionale, promotrice di un network mondiale tra gli istituti di biologia marina decisivo per lo sviluppo della conoscenza.

Al convegno  del prossimo 30 ottobre, infatti, prenderanno parte anche i direttori di alcuni dei principali Istituti di Biologia Marina al mondo, membri del comitato promotore del meeting e del nucleo iniziale di questo network a vocazione globalemembri del comitato promotore del meeting e del nucleo iniziale di questo network a vocazione globale: Koji Akasaka -ong> Misaki marine biological station (Università di Tokio), Gary Borisy - Marine biological Laboratory (USA), Kazuo Inaba - Shimoda marine research center (Giappone), Bernard Kloareg - Station biologique de Roscoff (Francia), Jo-Ann Leong - Hawai‘i Institute of Marine Biology, Stephen Palumbi - Hopkins Marine Station (USA), Noriyuki Satoh - Okinawa Institute of science and technology (Giappone), Michael Thorndyke - Sven Lovén Centre for Marine Sciences in Tjärnö (Svezia) e Yukio Yokota Aichi Prefectural University (Giappone).

Un convegno, che vedrà un momento commemorativo con l'intervento di tre premi Nobel per la medicina - Richard Timothy Hunt, Christiane Nüsslein-Volhard e Torsten Wiesel, membri del comitato scientifico della Stazione italiana - centrato su Dohrn e sul portato storico-scientifico della sua figura, e proseguirà con una tavola rotonda, presieduta da Rita Colwell, alla quale prenderanno parte oltre ai direttori già menzionati anche Paul Falkowsky della Rutgers University (New Jersey) e Iain Mattaj, direttore del laboratorio europeo di biologia molecolare di Heidelberg: cuore del dibattito, la tematica, quanto mai attuale, del ruolo della Biologia Marina per il futuro della Biologia, della Biomedicina e dell'Ecologia, con l'obiettivo di arrivare ad un vero e proprio manifesto sulla necessità e gli scopi di un network globale delle Stazioni marine, insieme a proposte concrete per una collaborazione futura.

La cooperazione internazionale, dunque, come occasione e necessità di sinergie e mezzi per la ricerca. È questo anche l'obiettivo al centro di tanti programmi ai quali la Stazione Zoologica Anton Dohrn partecipa attivamente a livello europeo, in linea con il pensiero e la mission del suo fondatore: come l'Assemble, l'Associazione di Laboratori europei di Biologia marina, che in qualche modo riporta in auge l'idea dei "tavoli di studio" avviata dal naturalista tedesco, o come il progetto d'infrastruttura "European Marine Biological Resource Centre" (EMBRC), promosso e coordinato dalla stessa Stazione Anton Dohrn.

Il progetto, che riunisce 12 partecipanti di 8 paesi europei, è stato recentemente inserito, su indicazione del gruppo di lavoro "Biological and Medical Sciences" (BMS), nella seconda parte della "roadmap" che il Forum Strategico Europeo per le Infrastrutture di Ricerca sta redigendo, su incarico della Commissione Europea, per fornire una panoramica sulle infrastrutture necessarie nei prossimi anni in ambito paneuropeo e facilitare i processi decisionali degli Stati membri e della Commissione. Unica iniziativa, tra le 11 proposte dal BMS, a coordinamento italiano.


Per informazioni:

www.szn.it


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