L'olio che placa le tempeste

Il vento genera onde alte fino a 6 metri nel Mediterraneo e fino a10-12 metri nell'oceano. Già Plinio il Vecchio, nella sua Storia Naturale, parla del carattere miracoloso dell'olio per placare le tempeste.
L'olio, quando è versato sul mare agitato, si espande rapidamente in superficie e crea una pellicola che impedisce l'aderenza fra aria e acqua. In tal modo il vento non riesce più a far presa sull'acqua e a formare le onde.
Numerosi sono gli oli vegetali ed animali utilizzabili: il migliore è l'olio di oliva, per la sua rapidità di propagazione, ma ha il difetto di congelare a temperature di appena 2 gradi e viene miscelato con oli minerali meno efficaci ma più resistenti al freddo.
Ottimi fra quelli animali, gli oli di balena e foca, fra quelli vegetali gli oli di trementina, cotone e lino.
Per distribuire l'olio si utilizzano degli appositi sacchetti di tela, della capacità di 4-8 litri, riempiti di stoppa inzuppata d‘olio, opportunamente forati per favorire un lento ma continuo rilascio. Il consumo si aggira intorno ai 3 litri per ora. Recentemente, un team di ricercatori, guidato da Peter Behrrozi dell'Università della California, ha utilizzato un interferometro a laser, strumento sofisticato e molto preciso in grado di scoprire il motivo per il quale l'olio riesce a calmare le onde.
I risultati, pubblicati sull'American Journal of Physics, dimostrano che sono proprio le proprietà elastiche e non viscose dello strato di olio a dissipare l'energia delle onde.
Adriano Mazzarella
Docente di Climatologia Dipartimento di Scienze della Terra
Responsabile Osservatorio Meteorologcio Università degli Studi di Napoli Federico II
da Il Napoli del 26.09.09
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