Un corso di studio per diventare spie come James Bond

Un corso di studio per diventare spie come James Bond

Una serie di corsi di studio del tutto nuovi potrebbero trovare spazio nelle università americane. Stiamo parlando dei corsi per diventare spie professioniste. Questo almeno il proposito della Central Intelligence Agency che su iniziativa del direttore dell'Intelligence Usa, Dennis Blair, ha inviato al congresso un'idea: la creazione di un programma universitario di addestramento e formazione per futuri agenti segreti.

L'idea è quella di creare un potenziale flusso di nuove spie andando a selezionare giovani specificatamente preparati per il compito. Negli ultimi anni la CIA ha avuto difficoltà a trovare reclute preparate per lavorare nelle strade del Medio Oriente o del Sud-Est Asiatico. Così l'intelligence americana si preparerà a formare spie fino da giovanissime, insegnando loro già dagli anni del college cosa significa fare l'agente segreto. Il corso di studi prevedrebbe l'insegnamento di diverse discipline, dalle lingue straniere alle tecniche di indagine.

Nell'immaginario collettivo l'agente segreto ha da sempre ricoperto un ruolo importante avvalendosi di un'aura di mistero e fascino, molta perizia nell'uso delle tecnologie all'avanguardia e una personalità sprezzante per il pericolo e amante del rischio. Molti di noi, per un momento, hanno sognato una vita alla James Bond, avventurosa e circondata da lusso e casinò. Ebbene, iconografia a parte, la vita delle spie o meglio degli "operativi" come vengono definiti oltremanica facenti parti del Secret Intelligence Service, è parecchio diversa da quella descritta nei film di Ian Fleming. Gli scenari cambiano radicalmente: non più belle donne e alberghi di lusso ma antiterrorismo, lotta alla droga, contrasto al mercato nero di materiale nucleare o semplice promozione degli interessi economici di Sua Maestà Britannica.

Il cinema non è stata l'unica arte in grado di caratterizzare lo stereotipo della spia, ma anche la letteratura ha dato linfa alla "categoria". Molti infatti gli scrittori che hanno mostrato un grande interesse per le operazioni di politica internazionale e spionaggio, come, per ricordarne uno, lo scrittore, drammaturgo e sceneggiatore inglese, Henry Graham Greene autore di romanzi come "Un americano tranquillo", "Il nostro agente all'Avana" e "Il fattore umano", prontamente trasportati sul grande schermo da registi del calibro di Otto Preminger e Joseph L. Mankiewicz. Che sia realtà o finzione, il ruolo della spia seduce e sempre affascinerà l'immaginario di grandi e piccini, ma ai giorni nostri attraverso corsi di studio come quelli programmati dalla Cia, chiunque potrà ricalcare le gesta di personaggi come Mata Hari, il già citato James Bond o ultimo in ordine di apparizione, il Jason Bourne interpretato da Matt Damon nella trilogia cinematografica di Doug Limon e Paul Grengrass, ispirata ai romanzi di Robert Ludlum. (C.C)



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