Tier 1: il supercervello da miliardi di operazioni al secondo

Un supercervello capace di elaborare 10.000 miliardi di operazioni al secondo e destinato a raddoppiare questa potenza ogni anno nel prossimo decennio. Si chiama "Tier-1" ed è stato inaugurato il 5 giugno a Bologna, presso il centro di calcolo dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare del capoluogo emiliano-romagnolo.
Servirà, assieme a soli altri 10 supercervelli simili nel mondo (due in USA, uno in Canada, uno a Taipei e sei in Europa), a immagazzinare e distribuire per le analisi dei fisici l'enorme quantità di dati che l'acceleratore di particelle più grande e potente finora realizzato, situato nel laboratorio sotterraneo del Consiglio Europeo per la ricerca nucleare di Ginevra, ovvero il Large Hadron Collider (LHC) inizierà a produrre a partire dalla fine del 2009. Gli undici supercervelli "Tier-1" riceveranno dal CERN una enorme massa di dati che verrà immagazzinata nei dischi del centro, ulteriormente elaborata e quindi inviata ai centri di calcolo piu' piccoli (Tier-2 e Tier-3) per l'analisi finale.
L'architettura del centro a Bologna è stata particolarmente studiata dall'INFN per questa attività e costituisce un punto di eccellenza tecnologico mondiale in questo campo. Le macchine di "Tier-1" lavoreranno 24 ore al giorno per 7 giorni alla settimana e dovranno far fronte a una mole di dati pari alla quantità di bites prodotti da tutte le telefonate in Europa ogni 24 miliardesimi di secondo.
L'apparecchiatura inaugurata a Bologna è costituita da centoventi armadi aggregati in "isole" ad alta densità di raffreddamento. Questa divisione in isole rappresenta quanto di meglio la tecnologia mondiale può offrire oggi per permettere la migliore risoluzione di uno dei maggiori problemi di questi supercervelli: la dissipazione del calore prodotto dal lavoro delle macchine.
Il sistema di raffreddamento messo in piedi al Centro Nazionale per la Ricerca e Sviluppo nelle Tecnologie Informatiche e Telematiche di Bologna consente di eliminare il calore generato dalla dissipazione dei calcolatori di una potenza elettrica di intensità fino a 1,4 megawatt con la possibilità di raggiungere e superare i 2 megawatt. Questa struttura di supercalcolo è e sarà per il futuro un importante strumento di analisi e potrà essere messa a disposizione dei migliori centri di ricerca di tutte le discipline scientifiche. (C.Crispino)
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