Percorsi tattili e olfattivi tra le piante dell'Orto Botanico

La città di Napoli ha sempre avuto "in dotazione" bellezze naturali, scientifiche e storiche di primo ordine. Quando si parla dell'Orto botanico dell'Università Federico II, il discorso si arricchisce ancora di più dell'unione di una realtà accertata di eccellenza assoluta in Europa e di uno dei pochi polmoni verdi presenti in città.
Quando una realtà come questa si apre anche a nuovi orizzonti del sociale e delle pari opportunità, il risultato non può che essere dei migliori. Infatti è stato inaugurato un Museo tattile e olfattivo dedicato ai non vedenti e agli ipovedenti. Alla cerimonia sono intervenuti il rettore dell'Ateneo Guido Trombetti, il cardinale Crescenzio Sepe, il direttore dell'Orto Botanico, Paolo De Luca, il presidente campano dell'Unione Italiana Ciechi, Pietro Piscitelli e Giulio Caselli, del CdA dell'Istituto Domenico Martuscelli.
La struttura, realizzata con espositori in legno distinti in teche e pannelli, contiene al suo interno le principali caratteristiche dei più importanti gruppi di piante terrestri, dalle felci alle piante a fiore, nonché alcune delle più importanti specie presenti nell'area mediterranea. Le teche sono utilizzate per l'esposizione di una cinquantina parti di piante.
Il compartimento superiore di ogni teca, contenente il materiale vegetale esposto, è provvisto di un foro attraverso il quale l'utente può percepire al tatto le particolari peculiarità degli organi vegetali presenti e, nel caso in cui siano esposte parti odorose di piante, adoperare anche l'olfatto. Sul piano collocato lateralmente al foro è stato approntato un testo sintetico, in braille, riportante indicazioni relative al materiale contenuto nella teca.
"Una nuova strada per avvalersi del percorso scientifico dell'Orto botanico rivolto a un'altra categoria di utenti, un approccio innovativo a tutto il mondo vegetale che risiede nelle enormi potenzialità dei non vedenti nell'usufruire di sensi come il tatto e l'olfatto per scoprire cosa li circonda nel mondo ", tende a sottolineare il direttore De Luca.
Il fruire delle bellezze e della specificità delle piante presenti nell'Orto botanico non sarà più privilegio solo per le persone normodotate ma anche per chi, non dotato di vista, potrà così godere della meraviglia dell'etnobotanica, ovvero dell'uso e della percezione delle specie vegetali.
Chiara Crispino
Per informazioni:
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