Nuvole eteree, fiocchi di neve e tanti batteri

Le nuvole si trasformano in pioggia o neve solo se contengono impurità in grado di accelerare il processo di condensazione del vapore. Queste impurità hanno origine inorganica (aerosoli, polveri) ma anche i batteri possono svolgere questa funzione e fra i più attivi è lo "pseudomonas syringae", noto per provocare infezioni batteriche nelle piante di pomodoro.
La presenza di batteri all'interno delle nubi è stata evidenziata dal microbiologo Christner dell'Università della Louisiana che ha analizzato campioni di neve fresca a quote diverse nel Nord America, Antartide e Europa. I risultati della ricerca, pubblicati quest'anno sulla rivista Science, hanno dimostrato che il 70% dei nuclei di condensazione nella neve sciolta è di origine biologica.
La scoperta rafforza l'ipotesi che i batteri presenti nelle nuvole possano compiere lunghi tragitti e riversarsi poi con la neve in qualsiasi punto del Pianeta: la natura dei microorganismi trovati nel Montana (USA) è infatti identica a quelli trovati in Francia, a circa 8000 km di distanza.
I batteri sono i maggiori responsabili della formazione della neve dal momento che essi veicolano le goccioline di vapore nelle nuvole portandole al congelamento con valori di temperatura molto più alti di quelli richiesti normalmente dalle particelle inorganiche. Un pensiero corre d'obbligo ai nostri antenati che ignari, fino a metà del secolo scorso, usavano per i gelati la neve conservata nelle "nivere" e contaminata dai batteri!
Adriano Mazzarella
Responsabile Osservatorio Meteorologico Università Federico II
da "Il Napoli" del 3.05.2008
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