La voglia di fumare è un vizio scritto nei geni

Un vizio scritto nei geni. È quello del fumo. Lo rivelano tre ricerche internazionali alle quali hanno contribuito anche studiosi italiani.
I risultati delle indagini scientifiche, pubblicate su Nature e Nature Genetics, mettono infatti in evidenza il legame fra alcuni geni, la dipendenza da nicotina e lo sviluppo di malattie legate al fumo.
Il gene si chiama Chrna3 e produce un recettore che a contatto con la nicotina altera la sua funzione. Col rischio principale di essere colpiti da tumore al polmone e dell'occlusione delle arterie negli arti inferiori.
Si è arrivati all'individuazione di questo processo del gene attraverso ricerche sul genoma. Nello specifico, gli studi di riferimento sono quelli coordinati da Kari Stefansson, dell'università di Reykjavik, ideatore e responsabile di un progetto per analizzare il genoma della popolazione islandese.
Le indagini si sono estese ad altri Paesi quali l'Olanda, la Svezia, l'Austria, la Spagna, la Nuova Zelanda e l'Italia.
Si è partiti con un vasto campione di islandesi con l'obiettivo era determinare la correlazione tra i geni CHRNA3, CHRNA5 e CHRNB4 e la dipendenza da fumo.
Circa 14 mila fumatori islandesi sono stati suddivisi per numero di sigarette fumate al giorno, e i dati hanno mostrato una forte correlazione fra la presenza di una particolare forma di variazione dei geni analizzati e la forte dipendenza da nicotina dei fumatori più incalliti.
Da qui la ricerca si è estesa e, come affermano gli scienziati coinvolti, la forza di questo lavoro sta nei numeri: la dimensione del campione è ingente e le origini geografiche sono molto diversificate.
La correlazione fra la dipendenza da nicotina e questi geni era già emersa in passato, ma l'ulteriore correlazione con queste malattie è del tutto nuova.
Redazione
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