Una tazzina di caffè come alleata del fegato contro la cirrosi
Una tazzina di caffè? Fa molto di più che svegliarci al mattino: combatte la cirrosi epatica.
Giovanni Tarantino, medico e ricercatore della Facoltà di Medicina della Federico II, crede nella possibilità di rallentare la progressione della cirrosi epatica HCV – correlata, malattia molto diffusa in Italia, attraverso la caffeina.
La ricerca prevede la somministrazione di caffeina in pazienti affetti da cirrosi epatica trattati con antivirali per lungo periodo anche se a basse dosi. Dopo aver bevuto il caffè, i pazienti vengono sottoposti a test farmacologico alla caffeina raccogliendo, il giorno dopo, un campione di saliva per effettuare il test ‘Tosca' - Total Overnoght Salivary Caffeine Assessment.
Dai risultati dei test ‘Tosca', e del valore emodinamico ottenuto dall'esame eco-dopler dell'arteria splenica che identifica l'indice di ipertensione portale, aspetto determinante della cirrosi epatica, si hanno risultati incoraggianti, pubblicati anche sul World Journal of Gastroenterology.
Questo legame tra caffè e salute del fegato suggerisce di cercare nella famosa bevanda nuove molecole che potrebbero divenire le basi per farmaci e terapie future. Speriamo di poter presto dire che la bevanda più amata dagli italiani è un vero toccasana (StELIA)
Redazione
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