Natalis Solis

Ci apprestiamo a festeggiare il Santo Natale che, come tutti sanno, ricorda la nascita di Gesù a Betlemme e numerosi sono gli inviti da parte del mondo cristiano ad evitare la corsa al consumismo più sfrenato e ad un ritorno alla tradizione. In realtà non è completamente noto quando sia effettivamente nato Gesù ed alcuni storici datano tale evento intorno al 4 a.C.
Ma la data del 25 dicembre, prima di diventare celebre come compleanno di Gesù, è stata festeggiata da popoli di culture e religioni molto diverse tra loro le cui attività lavorative, essenzialmente agricole, erano in completa sintonia con il corso del sole: la paura che il sole potesse perdere forza e non rinascere più durante l'inverno doveva essere esorcizzata con riti e festeggiamenti che avessero lo scopo di aiutare il sole nel momento di minor forza.
Per tale motivo il 25 dicembre, nel 3000 a.C. circa, veniva festeggiato il dio Sole babilonese chiamato Shamash; a Maeshowe (Scozia) si erge un tumulo risalente al 2750 a.C. costituito da una struttura di pietra con un lungo ingresso a forma di tunnel che, soltanto durante il solstizio invernale, viene interamente attraversato dalla luce del sole che sorge; nell'antica Roma, infine, il 25 dicembre veniva festeggiato Mitra, il dio del sole invincibile (sol invictus); quando però l'imperatore Costantino nel 330 d.C. si convertì al cristianesimo, il 25 dicembre si incominciò a festeggiare non più il Natalis Solis ma il Natalis Christi. (da "Il Napoli" del 22 dicembre 2007)
Adriano Mazzarella
Responsabile Osservatorio Meteorologico Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento di Scienze della Terra
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