Francia e Italia a confronto sulla ricerca

Si è tenuta a Parigi lo scorso 11 ottobre la giornata franco-italiana sul tema della formazione e della ricerca che ha visto confrontarsi i ministri dell'Università e della Ricerca dei rispettivi paesi, Valérie Pécresse e Fabio Mussi, insieme con gli ambasciatori a Roma e Parigi, Jean Marc de la Sablière e Ludovico Ortona, e i rappresentanti di importanti atenei francesi e italiani.
All'ordine del giorno il rapporto tra gli atenei dei due paesi in tema di ricerca e formazione e il problema sempre caldo dei finanziamenti alla ricerca scientifica.
L'approvazione di nuovi programmi di scambio tra atenei francesi e italiani, il riconoscimento del doppio titolo e, più in generale, una nuova partnership su formazione e ricerca sono le conclusioni cui sono giunti i ministri nel corso della tavola rotonda organizzata dal prestigioso ateneo parigino 'Sciences Po' (Scienze Politiche) e dalle ambasciate italiana e francese di Roma e Parigi.
In evidenza, inoltre, è stato posto il problema della ricerca scientifica e del difficile momento che sta attraversando a livello europeo.
Concordi i due ministri sulla necessità di dare impulso a una cooperazione tra i due Paesi per stimolare gli altri Stati dell'UE a percorrere lo stesso tracciato.
Al centro dell'intervento del ministro Mussi, il tema della ricerca e della cosiddetta 'fuga dei cervelli' europei verso gli altri paesi, soprattutto quelli che, in ricerca, investono cifre più alte. Sconfortante, infatti, risulta il confronto con gli Stati Uniti d'America, che investono il 3% del Pil in ricerca, a fronte del 2% europeo. Cifre che risultano ancora più preoccupanti se confrontate con i dati che vengono dalle cosiddette 'economie emergenti' come India e Cina. Quest'ultima, infatti, ha aumentato, nel corso del 2006, ben del 20 per cento gli investimenti in ricerca.
Tra i futuri passi da compiere individuati dal ministro Mussi al termine del confronto ci sono una riforma dell'università centrata sulla valutazione e sull'autonomia; maggiori incoraggiamenti alle eccellenze; una maggiore autonomia per gli atenei nella gestione dei propri programmi e delle proprie attività.
Il tutto, nella riscoperta dello spirito scientifico e illuminista proprio del Vecchio Continente. (a.m.)
Redazione
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