I migliori fisici d'Italia? Studiano alla Federico II

I migliori fisici d'Italia? Studiano alla Federico II

Hanno capacità di gestire sistemi complessi e di prevederne gli andamenti. Inoltre, sanno non solo risolvere i problemi ma anche e soprattutto prevederli.
Sono solo alcune delle caratteristiche dei laureati in Fisica della Federico II, "i fisici migliori ", secondo quanto titolato in un articolo de Il Sole 24 ore pubblicato mercoledì 19 settembre.

Caratteristiche che fanno la differenza soprattutto quando, usciti dalle aule universitarie, i neodottori si confrontano con le imprese piccole o grandi.

Ed è proprio ai laureati del Dipartimento di Fisica dell'Ateneo che – sempre secondo l'articolo – le multinazionali si rivolgono quando cercano un fisico.

A spiegare il perché, il professor Roberto Pettorino che da novembre subentrerà al preside Alberto Di Donato alla guida della Facoltà.

"C'è stato un momento – ha commentato il professore sulle colonne del quotidiano economico – in cui il numero degli iscritti mostrava una certa disaffezione alla materia. Gli studenti erano diminuiti da 120 a 70 l'anno, nel 2007 invece abbiamo avuto un aumento".

Una crescita delle iscrizioni che si spiega, secondo il futuro preside, con un cambiamento di spirito degli studenti che hanno capito quanto la fisica aiuti nel "problem solving" ma anche nell'individuazione delle criticità, capacità oggi molto richieste dalle aziende.

Dunque prima la triennale. Poi, la possibilità di scegliere tra la specialistica in Fisica o in Astrofisica. Per una media, in totale, di 5 o 6 anni di studio e, nel corso degli studi, un'occasione da sfruttare: quella della tesi di laurea. Momento questo nel quale possono nascere importanti collaborazioni con le imprese che possono a loro volta trasformarsi in occasioni di impiego.

Sono numerosi, infatti, i rapporti che la Facoltà ha instaurato con le imprese (dall'Alenia alla Stm Electronics alla Micron Technology), ma anche con gli enti pubblici (con il Centro di Competenza per il monitoraggio geofisico dell'ambiente della Regine, ad esempio). Di rilievo anche le collaborazioni con altre facoltà. Dalla sinergia con quella di Medicina è nata la Scuola di Specializzazione in Fisica sanitaria. Mentre già collaudato è lo scambio con l'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e con quello della matematica (Infma) che condividono con gli studenti della Facoltà di Fisica laboratori e ricerche. (a.m.)


Redazione

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