Scavi di Piazza Nicola Amore: in Ateneo convegno sui nuovi reperti

Un muro lungo quattordici metri, fitto di iscrizioni con i cataloghi e i nomi dei vincitori dei "Sebastà", ovvero una sorta di Olimpiadi napoletane. È questo uno degli ultimi reperti che gli scavi per la costruzione della metropolitana di piazza Nicola Amore ha riportato alla luce.
Venerdì 29 giugno, alle ore 16 nell'Aula Piovani della Facoltà di Lettere e Filosofia, in via Porta di Massa, il convegno dal titolo "Atleti e artisti a Neapolis. I nuovi dati da piazza Nicola Amore" farà il punto sullo stato dei lavori.
Impegnate nello scavo tre donne: Elena Miranda, docente del Dipartimento di Discipline Storiche dell'Ateneo e responsabile del coordinamento scientifico dei lavori, e le archeologhe Valentina De Martino e Diva Di Nanni. A coordinare il pool di ricerca, una quarta donna: Daniela Giampaola, ispettrice e direttrice dello scavo di piazza Nicola Amore.
Un ritrovamento importante quello delle lastre degli scavi della piazza comunemente detta "Quattro Palazzi" che si va ad aggiungere al ritrovamento del Tempio dedicato ad Augusto, di fronte al quale si ergeva il muro in questione, e che permette di fare luce sui Sebastà, un concorso sportivo che prevedeva gare ginniche, ippiche e musicali e che si teneva nella città di Napoli.
"Sono circa un migliaio i frammenti rinvenuti, alcuni con i nomi dei vincitori e dei partecipanti alle gare, ricostruiti anche attraverso le lapidi degli atleti. Spesso, infatti – spiegano le archeologhe - durante le gare, alcune delle quali fisicamente durissime, gli atleti morivano e venivano seppelliti a Napoli. Sono ritrovamenti questi che aggiungono molto alle conoscenze già acquisite. Prima infatti si aveva solo un regolamento dei Sebastà, in parte incompleto. Oggi, invece, grazie agli ultimi ritrovamenti, si può sapere qualcosa di più sulle gare, capirne il funzionamento e riuscire anche a risalire alla provenienza degli atleti".
Dei mille frammenti rinvenuti, sono circa settecento quelli che, da ottobre 2004, quando il gruppo di ricerca fu chiamato a lavorare sulle lastre, sono stati catalogati nel database. E sono circa vent'otto i testi già tradotti che aiutano a fare luce sul regolamento dei Sebastà.
"Nel corso del convegno - aggiungono le archeologhe – ci limiteremo a presentare lo stato dei fatti. Ma, con i lavori ancora in una fase di evoluzione, è difficile dire quando tempo ci vorrà per portare a termine lo scavo".
Ad aprire i lavori del convegno, organizzato con il patrocinio del Dipartimento di Discipline Storiche "Ettore Lepore" e con il coordinamento scientifico della professoressa Elena Miranda, saranno il rettore Guido Trombetti, il preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, Eugenio Mazzarella, la direttrice del Dipartimento di Discipline Storiche "Ettore Lepore", Renata De Lorenzo, il vice sindaco e assessore alle Infrastrutture del Comune di Napoli, Sabatino Santangelo, il direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, Stefano De Caro, il Soprintendente Archeologo per le province di Napoli e Caserta, Maria Luisa Nava e il presidente della Metropolitana di Napoli, Giannegidio Silva.
Presieduto dal professore Alfonso Mele, al convegno interverranno Daniela Giampaola, Elena Mirando, Diva Di Nanni e Valentina De Martino. (a.m.)
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