Emergenza rifiuti in Campania: strade invase dall'immondizia.
Un problema per la salute dei cittadini che, stressati dalla situazione, danno fuoco alla spazzatura senza sapere che, la diossina provocata dalla bruciatura dei rifiuti, sostanza altamente tossica e cancerogena, contamina acqua, terreno e piante, passando nel grasso degli ovini e di conseguenza nel loro latte e carne.

La situazione, peggiorata negli ultimi mesi, ha favorito l'entrata nel ciclo vitale di questo veleno che inizialmente si deposita su erba, terreno e acque, fissandosi successivamente nei tessuti adiposi degli animali che hanno ingerito sostanze contaminate.

A conferma, uno studio condotto dall'Ispaam del Cnr di Napoli (Laboratorio di citogenetica animale e mappaggio genetico dell'Istituto per il sistema produzione animale in ambiente mediterraneo) negli allevamenti ovini di Napoli e Caserta.
Per controllare le condizioni degli allevamenti dell'area, l'Ispaam-Cnr di Napoli, finanziato dal Comune di Acerra, ha condotto due studi su pecore esposte a bassi e alti livelli di diossine, utilizzando test citogenetici su linfociti di sangue periferico per valutare la stabilità del genoma degli animali esposti a queste sostanze mutagene.
La ricerca ha evidenziato una notevole fragilità nei cromosomi delle pecore esposte alle diossine, risultata da 4 a 14 volte maggiore rispetto agli animali di controllo. Inoltre, sono stati registrati numerosi casi di nascita di feti anormali e di aborti nell'allevamento campione: oltre mille animali in pochi anni.

Le pecore, basando la loro alimentazione esclusivamente su pascoli naturali e su residui di vegetazione locale, rappresentano le sentinelle biologiche dell'inquinamento ambientale in territori a rischio... i risultati sono quindi allarmanti. (StELIA)