Discariche illegali: crescono i rischi per la salute

Napoli e la Campania ancora in prima pagina per la questione rifiuti.
E non è solo l'ambiente a pagarne le spese. Questa volta l'attenzione si sposta sui danni che un illegale e irregolare smaltimento dei rifiuti provoca sulla salute. Il tasso di mortalità nella Regione risulta infatti superiore del 9-12% e quello delle malformazioni dell'84%.
È quanto emerge dallo studio sanitario commissionato dal Dipartimento della Protezione Civile all'Organizzazione Mondiale della Sanità, cui hanno lavorato in sinergia il Consiglio nazionale delle ricerche, l'Istituto Superiore di Sanità, l'Arpa Campania, l'Osservatorio Epidemiologico Regionale e il Registro campano delle Malformazioni Congenite, e presentato a Napoli il 12 aprile, che dimostra e conferma la preoccupante relazione tra lo smaltimento abusivo dei rifiuti e la salute del cittadino. Con dati a dir poco allarmanti.
Lo studio ha rilevato, per la mortalità generale, un eccesso del 9% negli uomini e del 12% nelle donne nei comuni a maggior rischio ambientale legato ai rifiuti, rispetto a quelli dove il rischio è più basso.
La mortalità per tumori è anch'essa risultata crescere in proporzione con l'aumento del rischio ambientale. Tra le varie cause analizzate è emersa con particolare rilievo la mortalità per tumore del fegato e dei dotti biliari (+ 19% negli uomini e + 29% nelle donne).
Un altro dato preoccupante è quello delle malformazioni congenite, di cui il gruppo di epidemiologia dell'Istituto di fisiologia clinica del Cnr ha curato lo studio. Queste hanno dimostrato un eccesso, in quei comuni a maggiore rischio, che tocca il dato allarmante dell'84%.
196 i comuni delle province di Napoli e Caserta interessati dalla ricerca e otto quelli a maggiore rischio: Acerra, Bacoli, Caivano, Giugliano, Aversa, Castelvolturno, Marcianise e Villa Literno. È in questi comuni, fortemente esposizione allo smaltimento abusivo dei rifiuti, che emergono i dati più preoccupanti e i tassi di mortalità e malattia più alti.
Dati decisamente allarmanti, dunque, che costringono a urgenti misure di intervento per la riduzione del rischio, va notato, spiega Fabrizio Bianchi, ricercatore della sezione di epidemiologia dell'Istituto di fisiologia clinica del Cnr, che per molte cause sia di mortalità sia di malformazioni, non sono stati rilevati eccessi. (a.m.)
Redazione
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