La Facoltà di Ingegneria compie 196 anni

La Facoltà di Ingegneria dell'Ateneo si avvia verso i due secoli di vita. Domenica 4 marzo ha infatti festeggiato il suo 196esimo compleanno.
Per ripercorrere la sua storia bisogna tornare indietro al cosiddetto Decennio Francese, periodo che ebbe inizio due secoli fa con l'ingresso di Giuseppe Bonaparte a Napoli. Fase in complesso di grande modernizzazione politico-istituzionale e socio-economica per la città, il Decennio vide tra le altre cose la nascita dell'Ingegneria a Napoli. Fu proprio Bonaparte, infatti, a fondarne la Facoltà in Ateneo.
"La Scuola di Applicazione in Ponti e Strade, così si chiamava all'atto dell'istituzione – racconta l'attuale preside di Ingegneria, il professore Edoardo Cosenza - nacque 196 anni fa, precisamente il 4 marzo 1811. Il Decreto di istituzione fu firmato da Gioacchino Murat che, avendo sposato la sorella di Napoleone, Carolina Bonaparte, preferiva firmarsi come Gioacchino Bonaparte. Il manoscritto, conservato negli Archivi di Stato di Napoli, attesta la nascita della prima Scuola non militare d'Italia, nata sul modello francese dell'École d'Application des ponts et Chaussées".
Una storia lunga due secoli, dunque, che ha visto molteplici cambiamenti.
"Inizialmente furono ammessi alla Scuola solamente 12 allievi – continua Cosenza – La prova di ammissione era molto selettiva se si pensa che, oltre alla conoscenza di "tutte le matematiche pure" e de "la statica applicata all'equilibrio delle macchine le più semplici", comprendeva la conoscenza di Latino e Francese, oltre a dover sapere correttamente scrivere in italiano. Inoltre, per superare la prova di ammissione, si doveva anche copiare "la testa di un disegno". I primi "laureati" uscirono nel 1814. Fra questi, giovanissimo, vi era Luigi Giura. A soli 19 anni era decisamente il migliore allievo. Si avviò ad una brillantissima carriera. Inviato per un viaggio di studio in Inghilterra, in Francia e in altri Stati italiani, ritornò portando a Napoli le migliori idee scientifiche d'Europa e alcune casse di preziosissimi libri che, ancora oggi, sono patrimonio della sezione "Libri antichi" della Facoltà di Ingegneria a Piazzale Tecchio. Giura progetterà il primo ponte sospeso d'Italia, sul fiume Garigliano, e seguirà i lavori della ferrovia Napoli-Portici, anche essa prima ferrovia d'Italia. Diventerà Direttore della Scuola e proseguirà la carriera nel Corpo degli ingegneri fino ad essere scelto nel 1860 da Giuseppe Garibaldi come primo Ministro dei lavori Pubblici".
In quasi due secoli numerosi sono stati i cambiamenti che l'originaria Scuola ha subito ed evidente è la crescita se si pensa che dai 12 allievi ammessi nel 1811 si è passati oggi a 3.000 matricole e a 17.000 studenti, oltre a un ampio numero di laureati: nel solo 2006 la Facoltà ha proclamato 2535 ingegneri. Ma se diversi sono i numeri, uguale è il prestigio.
"Anche oggi la Facoltà ha fra i suoi docenti un Ministro, Luigi Nicolais, così come un Assessore Regionale, Ennio Cascetta, e molte altre figure che occupano prestigiosi incarichi - conclude il preside - La Facoltà conserva intatto l'orgoglio della sua storia e, mentre celebra i suoi 196 anni, sta avviando i festeggiamenti del 2011, in cui Napoli sarà la Capitale dell'Ingegneria".
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