Dieci anni di Biotecnologie in Ateneo: una sfida superata

Dieci anni di Biotecnologie in Ateneo. Tra le prime università in Italia a dedicare corsi di laurea in materia e prima in assoluto a fondare una Facoltà per questa nuova scienza, la Federico II festeggia il primo decennio di vita delle biotecnologie come materie di insegnamento dell'Ateneo sabato 3 marzo, a partire dalle ore 10 nella sala Azzurra del Complesso Universitario di Monte Sant'Angelo.
Dopo i saluti del rettore Guido Trombetti, prenderanno la parola il preside della Facoltà, Gennaro Marino, con una relazione introduttiva, poi il professore ed ex rettore, Fulvio Tessitore, con un intervento dal titolo "Dall'attivazione dei corsi di laurea all'istituzione della Facoltà". Seguiranno gli interventi del professore Giuseppe Marrucci su "L'esperienza del Comitato Tecnico Ordinatore", del professore Francesco Salvatore su "Un percorso biotecnologico di oltre 20 anni", e del ministro per l'Innovazione e la Tecnologia, il professore Luigi Nicolais, che interverrà su "Il ruolo delle Biotecnologie nell'innovazione e lo sviluppo del nostro Paese". Infine testimonianze di laureati e di studenti chiuderanno i festeggiamenti per i primi dieci anni delle biotecnologie alla Federico II.
All'attuale preside, il professore Gennaro Marino, primo a ricoprire questa carica, subentrando al Comitato Tecnico Ordinatore che, per sei anni, con a capo il professore Marrucci, ha guidato la Facoltà, chiediamo di raccontarci la storia delle biotecnologie alla Federico II e gli obiettivi raggiunti in questo decennio.
"La storia dell'insegnamento delle biotecnologie in Ateneo prende avvio nel 1995-96 con l'attivazione dei primi corsi di laurea – racconta il preside Marino - Nel 2001 i cinque corsi attivi alla Federico II confluirono tutti nella Facoltà di Scienze Biotecnologiche, prima in Italia dedicata a questa nuova scienza e, dunque, alla formazione della nuova figura professionale dei biotecnologoci".
Preside, quali sono le sfide che la Facoltà ha superato in questi anni e gli obiettivi raggiunti?
"I risultati raggiunti, in termini di "prodotti umani", sono notevoli come testimonieranno i laureati che parteciperanno all'evento e che racconteranno le loro storie di successo nel nostro Paese ed all'estero sia negli ambienti accademici e della ricerca sia nel mondo produttivo. La prerogativa della nostra Facoltà è stata quella di impartire un insegnamento rigoroso ed approfondito nelle scienze di base e di sviluppare gli aspetti applicati, soprattutto nel momento dell'elaborazione della tesi sperimentale, generalmente presso i laboratori di ricerca dei nostri dipartimenti biologici, chimici e biomedici. Coniugare il rigore delle scienze di base con gli aspetti più avanzati delle applicazioni biotecnologiche costituisce il passaporto che possiamo rilasciare ai nostri studenti per affrontare la competizione, anche a livello internazionale, in un campo in rapidissima evoluzione come quello delle biotecnologie. L'Ateneo Federico II è in grado di rispondere a questa sfida perché le scuole scientifiche che si sono generate grazie al magistero di grandi maestri del recente passato, operano oggi con convinta sinergia di intenti e di programmi nell'ambito della Facoltà di Scienze Biotecnologiche."
Ma se queste sono le sfide superate, preside, quali, invece, i prossimi obiettivi della Facoltà?
"L'obiettivo più immediato è quello di avere una sede, in corso di costruzione nell'area di Cappella dei Can
giani, dove si potranno svolgere la maggior parte delle attività didattiche. Per ora queste attività sono delocalizzate tra le Facoltà di Medicina e di Farmacia, di Scienze e di Agraria ma, entro 36 mesi, prevediamo che la Facoltà abbia una struttura tutta sua. Inoltre, un altro obiettivo un po' più lontano è quello di creare un Dipartimento di Biotecnologie che sia sede non solo fisica di incontro tra le diverse sinergie, dove docenti e ricercatori coinvolti a vario titolo nei temi delle biotecnologiche possano scambiarsi conoscenze. La Facoltà nacque infatti proprio con la volontà di integrare le diverse e ampissime conoscenze che rientrano nell'ambito biotecnologico, che possono spaziare dall'ingegneria dei processi alla terapia genica". (a.m.)
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