Islam e Occidente: due culture a confronto

Islam e Occidente: un confronto tra due culture. Questo il tema del quarto appuntamento di Come alla corte di Federico II che si terrà giovedì 18 gennaio alle ore 20.30 al Centro Congressi in via Partenope 36.
In continuità con la linea di apertura del ciclo di seminari a docenti di altri atenei, inaugurata nella scorsa edizione con l'intervento del professore Franco Mazzei, a descrivere i punti di contatto e quelli di rottura tra le due culture sarà il professore Claudio Lo Jacono, dell'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale". Docente ordinario di Storia del Vicino Oriente islamico alla Facoltà di Studi Arabo-Islamici e del Mediterraneo dell'Orientale, Lo Jacono è vice-direttore del Centro di Studi Islamici dell'ISIAO di Roma.
Attraverso una lettura sincronica del differente sviluppo del mondo arabo-islamico e cristiano-latino, il professore sottolineerà le differenze tracciatesi soprattutto lungo l'arco di tempo che va dal VII al IX secolo.
"Tale momento – sostiene Lo Jacono – rappresenta infatti per la cultura arabo-islamica il periodo della nascita e della sua prima affermazione militare e religiosa, laddove per la cultura latina alto-medievale questo è il periodo in cui si produssero mutamenti non meno epocali, con l'evangelizzazione ad esempio delle vaste aree continentali europee e il contraddittorio tentativo di ridar vita all'ormai scomparso Impero romano d'Occidente".
Assolutamente paragonabili fra loro nel VII secolo, in soli due secoli si consumò una notevole distanza tra le due culture. Ma quali furono le cause di tale allontanamento?
"In un lasso di tempo straordinariamente breve – commenta il professore - il modello arabo-islamico ottenne risultati di lunga durata e di notevole rilevanza sotto il profilo della cultura letteraria e materiale e sotto quello tecnico-scientifico ed economico. Una qualità di vita che il mondo latino comincerà a conoscere assai parzialmente solo a partire dal XII secolo e poi, in maniera più stabile e strutturale, nella successiva età dell'Umanesimo e del Rinascimento. Le cause di un tale gap vanno essenzialmente individuati nell'assorbimento di ben differenziati modelli culturali elaborati nelle popolazioni conquistate alle nuove realtà politiche e religiose".
A un modello di islamizzazione di aree di antica e stabile statalizzazione che produsse conseguenze di profonda durata, si contrappose invece un modello di cristianizzazione molto meno incisivo e produttivo.
"Nella sua prima fase - spiega Lo Jacono - la cristianizzazione delle società cosiddette barbariche è stata meno incisiva e produttiva. La Chiesa di Roma, paladina della cultura latina, si mostrò poco interessata, per motivi di primato politico e spirituale, ai valori conservati e trasmessi dall'Impero bizantino e al suo sistema di valori solidamente impiantato sul retaggio culturale greco".
A conclusione del convegno, come da tradizione, si esibirà la Ensemble Federico II Jazz Orchestra con brani scelti per l'occasione.
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