Allarme inquinamento

Da nord a sud, dalle zone industrializzate a quelle erroneamente considerate ancora incontaminate il nostro pianeta soffre di una gravissima malattia chiamata inquinamento. L'allarme è stato lanciato quest'estate dal Wwf in un rapporto sulla salute delle zone artiche della Terra.
Il dato più preoccupante delle ricerche effettuate, riguarda il fatto che non solo le aree del globo in cui si registra la presenza dell'uomo ma persino il lontano Artico sta progressivamente diventando un vero e proprio ricettacolo di agenti tossici e sostanze inquinanti provenienti per lo più da industria e agricoltura. Gli effetti sulla fauna cominciano ad essere particolarmente evidenti: gli orsi bianchi intossicati da sostanze perfluorinate presentano gravissimi problemi ormonali e notevoli carenze del sistema immunitario, le foche e i leoni marini soffrono di deformità scheletriche e malattie della pelle e nei beluga sempre più frequenti sono le infezioni parassitarie e i tumori intestinali, innumerevoli carcasse di questi animali sono state trovate di recente in Canada nei pressi del fiume San Lorenzo.
Ad essere direttamente minacciati sono anche lepri, volpi e uccelli e ciò dimostra che il livello di inquinamento è tale da colpire ogni gradino della catena alimentare della fauna artica. Già lo scorso anno, nella primavera del 2005 il Wwf aveva stilato un rapporto che registrava i diversi livelli di concentrazione delle sostanze chimiche presenti al Polo Nord, il resoconto attuale completa l'opera riportando gli effetti che tali sostanze hanno sugli animali della zona.
A fine ottobre il Parlamento Europeo ha previsto una seduta di discussione sul Reach (Registration, Evaluation and Authorization of Chemicals) cioè sul regolamento che si occupa della registrazione, valutazione e controllo delle sostanze tossiche immesse ogni anno nell'ambiente. Urge secondo l'associazione per la tutela ambientale una legislazione che spinga l'intero mondo produttivo a sostituire gli agenti inquinanti con sostanze meno pericolose. Se in ballo c'è la vita del nostro pianeta la posta in gioco è troppo alta per continuare ad esitare ancora. (al.in.)
Per informazioni:
www.wwf.it/ambiente/dossier/summary-it.pdf
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