Ad Antonio Lavecchia il premio Farmindustria

È andato ad Antonio Lavecchia, docente del Dipartimento di Chimica farmaceutica e tossicologica d'Ateneo, il Premio Farmindustria assegnato nell'ambito del XXII Convegno Nazionale della Società Chimica tenutosi a Firenze il 12 settembre.
Nato nel 2002 grazie a un'intesa con la Divisione di Chimica Farmaceutica, società scientifica che ha tra i propri obiettivi proprio quello di promuovere le scienze farmaceutiche e le ricerche in merito, il Premio è rivolto a giovani ricercatori che hanno realizzato studi particolarmente innovativi nel campo delle scienze chimiche-farmaceutiche e, in particolare, del "drug discovery".
Proprio quello della scoperta di nuovi farmaci è il campo di ricerca del professore Lavecchia che da anni è impegnato, in particolare, nella progettazione di nuovi potenziali farmaci rivolti a specifiche e importanti patologie come cancro, AIDS e diabete.
Farmindustria ha conferito il riconoscimento al docente "per l'elucidazione del meccanismo di inibizione delle protein tirosin fostatasi CDC25 che mette a fuoco – si legge nella motivazione del Premio - un nuovo bersaglio per la progettazione di inibitori selettivi verso tumori ad elevata cinetica di proliferazione. Le fostatasi CDC25 agiscono come regolatori chiave del ciclo cellulare durante la divisione delle normali cellule eucariotiche e vengono sovraespresse nelle cellule cancerose che si dividono rapidamente. Questo target è quindi un possibile bersaglio per limitare la proliferazione delle cellule di quei tumori che proliferano rapidamente".
"L'obiettivo di questa mia ricerca – ha commentato il professore – è stato proprio quello di capire come agiscono i farmaci e come vengono riconosciuti dal loro bersaglio biologico. Ho fatto un po' l'ingegnere di questo target biologico, andando a studiare come avviene il riconoscimento del farmaco e come questo si rende attivo. Una volta individuate le motivazioni per cui questo farmaco è attivo, si possono progettare altri farmaci. In particolare, bloccare la proteina CDC25, vuol dire limitare il ciclo cellulare. Capire come inibire queste cellule è stato insomma lo scopo del mio lavoro di ricerca".
Il professore Lavecchia che dal 2001 insegna alla Facoltà di Farmacia dell'Ateneo ha all'attivo, oltre alle esperienze negli atenei italiani, frequenti periodi di studio all'estero in diversi laboratori guidati da prestigiosi scienziati nel campo della chimica computazionale e della progettazione di farmaci. In particolare, ha lavorato presso il Department of Medicinal Chemistry – College of Pharmacy dell'Università del Minnesota (USA) (Prof. Philip Portoghese), il Research Group of Medical Informatics, Institut, Municipal d'Investigaciò Médica (IMIM) di Barcellona (Prof. Ferran Sanz), l'Institut für Organiche Chemie und Biochemie in Monaco (Germania) (Prof. Horst Kessler).
Le sue ricerche si rivolgono essenzialmente alla progettazione di molecole farmacologicamente attive attraverso approcci di chimica computazionale nel campo degli agenti antitumorali, degli agenti antiretrovirali per il trattamento dell'AIDS, degli agenti antidiabetici e degli agenti anti-invecchiamento ed anti-Alzheimer.
Oltre al professore Lavecchia, il premio Farmindustria è stato attribuito anche a Nicola Micale, ricercatore dell'Università di Messina.
Nella cerimonia di premiazione, dopo la presentazione alla platea dei lavori, sono stati consegnati i premi del valore di 3.000 euro. (a.m.)
Per informazioni:
www.farmindustria.it/Farmindustria/html/index.asp
Redazione
c/o COINOR: redazionenews@unina.it |redazionesocial@unina.it
F2 Magazine – Università degli Studi di Napoli Federico II testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli. Aut. n. 41 del 5/11/2019