Il bisbetico piumato

Il bisbetico piumato

Secondo il teorico evoluzionista Ernst Mayr, una specie potrebbe cambiare le proprie fattezze in base al carattere e a come interagisce con l'ambiente circostante.
Al dottor Renee Duckworth della Duke University (NC, USA) venne in mente di verificare questa teoria spiando la Sialia mexicana (detto uccello azzurro occidentale) partendo alla volta del Montana, stato americano invero estremamente verdeggiante (ospita parte del parco di Yellowstone), ma ben lontano dal blu dell'Atlantico del North Carolina.
Di azzurro però, Duckworth ha ritrovato il piumaggio del volatile in questione -  almeno nei maschi - che per il resto è fisicamente simile a un pettirosso.
A dispetto del suo celestiale aspetto, l'uccelletto appare insolitamente aggressivo e irritabile in certi esemplari, e mansueto e remissivo oltre ogni previsione in certi altri. Il caratteraccio dei più burberi avrà avuto qualche effetto, a livello morfologico o strutturale? I risultati delle osservazioni di Duckworth (il cui cognome curiosamente significa "valoroso papero") sono stati riportati online l'11 aprile scorso sul Proceedings of the Royal Society B.
Gli uccelli azzurri più fumantini preferiscono i prati aperti,  quelli più docili le scure foreste, più avare di luoghi in cui metter su casa certo, ma in cui probabilmente si nidifica in pace. Le conseguenze? I primi hanno coda e gambe più lunghe e più efficaci a procacciarsi cibo volando e saltando gagliardamente, i secondi, preferiscono la più rilassante pratica del beccare insetti e bacche stando placidamente appollaiati su un ramo e sono dimensionalmente inferiori. L'indole avrebbe dunque determinato l'aspetto.
Secondo Duckworth quello che è successo alla Sialia mexicana non è la regola perché  i due tipi di personalità, a causa degli incendi boschivi, non sono stati divisi abbastanza tempo da generare due specie diverse, come sarebbe dovuto succedere in rerum natura.
Raymond Huey dell'University di Washington a Seattle ritiene invece che la teoria di  Mayr potrebbe insegnare un nuovo modo di guardare l'evoluzione al fine di comprendere le forze che la guidano, e che lo studio di Duckworth farà molto più clamore di quanto egli stesso non si auguri.
Per quanto riguarda noi bipedi non piumati, questa teoria ci spiega forse perché qualche volta ci sembra di intravedere zanne mentre qualcuno dei nostri simili sbraita, occasioni in cui nessuno può esimersi dall'esprimere l'interiore desiderio di avere le ali e andare a far compagnia alla Sialia della foresta oscura.

Stefano Pisani
Allievo MasterCodiS


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