Con il dominio '.eu' l'Europa è unita anche su internet

Tutti ne parlano e tutti lo vogliono: si tratta della targa ".eu" dei domini europei, che dal 7 aprile fa concorrenza ai celebri suffissi web .com e .org, gestiti da una potente associazione americana che controlla l'assegnazione dei nomi di dominio e dei numeri IP.
L'ente di registro incaricato dalla Commissione Europea della gestione del dominio .eu è l'Eurid (European registry for internet domains), consorzio di cui fa parte anche l'Istituto di Informatica e Telematica del Cnr di Pisa, che ha sviluppato strumenti per la sicurezza delle transazioni elettroniche. D'ora in avanti dunque, tutti i cittadini residenti nell'Ue, le imprese con sede sociale, amministrazione centrale o principale sede nell'Unione europea e le organizzazioni presenti nell'Ue si potranno registrare con il suffisso ".eu".
Dopo la moneta unica, il suffisso .eu costituisce un altro importante simbolo dell'unità europea, perchè darà più visibilità all'identità europea di milioni di cittadini e imprese del Vecchio Continente. Ma non è tutto: il dominio .eu offrirà agli internauti una serie di vantaggi e di garanzie giuridiche che non può offrire il dominio .com. Innanzi tutto i domini .eu rispetteranno le rigide direttive europee in termini di protezione della privacy e di diritti dei consumatori. Il commercio elettronico sarà maggiormente garantito dalla parte degli utenti e questo certamente può creare un terreno più favorevole per il suo sviluppo.
Dal dicembre 2005, nella fase denominata "Sunrise", era stata data priorità di registrazione ad aziende, enti pubblici e titolari di altri marchi tutelati, raccogliendo in poco tempo circa 346 mila domande. A partire dal 7 aprile, invece, la possibilità di registrare un numero illimitato di siti web o indirizzi di posta a targa .eu è stata aperta anche ai cittadini maggiorenni residenti nell'Ue.
Ad oggi ci sono circa 833.026 mila richieste di registrazione, a testimonianza del fatto che a soli quattro mesi dalla sua nascita, la targa Internet europea promette bene. Nella classifica degli stati europei più attivi c'è la Gran Bretagna (213.264 richieste), seguita da Germania (177.117), Olanda (117.434), Cipro (67.400) e Svezia (56.529). Dall'Italia invece, sono partite solo 24.835 mila richieste.
Attualmente non sono ancora disponibili statistiche sui nomi a dominio più richiesti. L'ultimo dato ufficiale vede sempre in testa l'ambitissimo "sex.eu" con 281 domande solamente nella fase "Sunrise". (e.f.)
Per informazioni: Dott. Maurizio Martinelli
Istituto di Informatica e Telematica del Cnr di Pisa - tel.050.315.20.87
maurizio.martinelli@iit.cnr.it
www.eurid.org
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