'L'amico ritrovato': One Book, One Community

"Entrò nella mia vita nel febbraio del 1932 per non uscirne mai più. Da allora è passato più di un quarto di secolo, più di novemila giorni tediosi e senza scopo, che l'assenza della speranza ha reso tutti ugualmente vuoti, - giorni e anni, molti dei quali morti come le foglie secche su un albero inaridito."
E' l'incipit fulminante de " L'amico ritrovato ", di Fred Uhlman. Il libro scelto per l'iniziativa One book one community nella Federico II. Che sarà presentata il 22 marzo al cinema Astra. L'idea - l'ho già detto quando la proposi sulle colonne di questo quotidiano - non è nuova. Tutt'altro. Il primo esperimento di lettura collettiva di uno stesso libro nacque nella biblioteca cittadina di Seattle. Nel 1998. La cosa ha avuto successo. Si è diffusa in tutti gli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Canada, in Australia. Ed infine in Italia, a Mantova. Dove in occasione del Festivaletteratura sono state distribuite ventimila copie dello stesso libro. Lì il libro è stato "La figlia del corsaro nero" .
La comunità l'intera città. Qui, come detto, il libro è L'amico ritrovato. La comunità quella dell' Università Federico II. La discussione sul romanzo da scegliere è stata lunga. Molti i titoli proposti. Da Le menzogne della notte a Le città invisibili. Da Il piccolo principe a I tre moschettieri. Da Moby Dick a Don Chisciotte, a Le tigri di Mompracem a Cronaca di una morte annunciata, a Il visconte dimezzato. Giunti a L'uomo senza qualità ho pensato " meglio fermarsi. Altrimenti arriviamo all'Ulisse di Joyce ".
Alcuni testi sono stati scartati perché giudicati un po' troppo complessi . Altri perché troppo lunghi. E lunghezza e complessità, pare, mal si coniughino con la lettura collettiva. Alla fine ha prevalso la proposta di Eugenio Mazzarella, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia. L'amico ritrovato, dunque. Romanzo ( o racconto lungo ) breve ma intenso. Ambientato in gran parte a Stoccarda tra il 32 ed il 33. All'insorgere dei primi conati nazisti. Si conclude a New York nei primi anni 60. La storia: un'amicizia profonda ed intensa tra due compagni di scuola. Il rampollo di una nobile famiglia tedesca ed un ragazzo ebreo. La violenza inarrestabile degli eventi di quegli anni spezza quel rapporto.
I nostri obiettivi sono chiari. Far discutere la comunità universitaria intorno ad un libro. Magari nei ritagli di tempo. Accrescere il senso di essere comunità all'interno dell'Ateneo. E guadagnare alla lettura quanti più giovani possibile. Spingerli a leggere attraverso un innesco.
Luca Ferrieri, il bibliotecario che da ha introdotto in Italia i "gruppi di lettura" dice a proposito dell'esperienza di Mantova: "Di sicuro farà bene alla comunità. Se farà bene anche alla lettura, tanto meglio. La lettura è un'esperienza individuale, ma ciò che un libro deposita nel cuore del lettore può essere messo in comune".
Grazie al sostegno dell' Assessorato all'Università della Regione Campania, della Provincia di Napoli, dell'editore Feltrinelli e del quotidiano Il Mattino sarà possibile distribuire gratuitamente 11.000 copie del libro agli studenti della Federico II. Attiveremo un sito su cui confrontare riflessioni ed emozioni. Su cui ospitare critiche. Su cui raccogliere suggerimenti per il futuro. Organizzeremo incontri ad hoc. In Ateneo, alla Feltrinelli, all'interno di Galassia Gutenberg.
Cercheremo di proporre una lettura radiofonica del testo di Uhlman. Utilizz
ando la radio Federico II. Od altre emittenti che fossero disponibili ad ospitare (rigorosamente gratis, il parlar chiaro…) momenti di lettura. In sostanza si tratta di attivare un modo intelligente di stare insieme. Per dirla con Luca Nicolini, libraio animatore del Festivaletteratura, la speranza è che tutto accada da sé, che si discuta al bar, in pizzeria, dopo le lezioni. E' un'iniziativa anomala e dagli esiti non prevedibili. Stiamo a vedere.
di Guido Trombetti da 'Il Mattino' del 15 marzo 2006
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