Obbligo di frequenza per gli studenti di Oxford

Come introdurre l'aumento della retta annuale e nel contempo tutelarsi dalle possibili azioni legali degli studenti? Attraverso un contratto.
E' questa la novità che accoglierà a settembre le matricole della prestigiosa università britannica di Oxford. D'ora in poi, infatti, gli studenti saranno obbligati per contratto a frequentare tutte le lezioni e i seminari.
L'iniziativa, che si prevede farà presto proseliti tra le altre università anglosassoni, nasce in vista dell'introduzione di una tassa addizionale di circa 4.500 sterline (circa 6.700 euro ) per i nuovi iscritti e per il caso, non isolato, di uno studente che ha citato in giudizio un ateneo per inefficienza didattica e disservizi organizzativi, vincendo la causa avendo dimostrato che l'aula dove si svolgevano le lezioni era sovraffollata.
L'università di Oxford, attraverso l'accordo scritto che evidenzia i reciproci impegni che le due parti si assumono (do ut des), vuole cautelarsi, quindi, da quegli studenti che si dedicano allo studio in modo discontinuo, magari solo nel periodo che precede l'esame, e che pretendono di essere risarciti dei propri scarsi risultati attribuendo la colpa alle sole carenze didattiche. (c.m.)
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