Premio Descartes 2005 per la ricerca

Premio Descartes 2005 per la ricerca

Sono 14 i progetti finalisti del Premio Cartesio 2005 per la ricerca che valorizza la collaborazione scientifica fra gruppi di ricerca di alto livello. Progetti avanguardistici che riguardano diversi ambiti della scienza e della tecnologia: dalle scienza naturali all'ingegneria, alla fisica, alla scienza dell'informazione e della terra, alle scienza sociali.

I progetti finalisti sono stati selezionati tra 85 lavori presentati da 76 gruppi provenienti da 22 paesi europei e da Stati Uniti, Giappone, Russia, Sudafrica e Singapore.

Molti i contributi italiani presenti nei diversi ambiti selezionati. Al settore Scienze della vita appartiene EURO-PID, progetto sulla immunodeficienza infantile realizzato da un gruppo internazionale di ricercatori coordinati dal professore Alain Fischer dell'Institut National de la Santé et de la Recherche Médicale(INSERM) di Parigi al quale hanno preso parte il professore Luigi Daniele Notarangelo dell'Università degli Studi di Brescia, e la dottoressa Anna Villa, dell'Istituto di Tecnologie Biomediche del CNR. Il progetto, incentrato sulle immunodeficienze primarie, un ampio gruppo di malattie rare geneticamente determinate per le quali i soggetti colpiti non riescono a far fronte alle infezioni che un individuo normale è in grado di superare senza difficoltà, si propone di evidenziare i disturbi genetici del sistema immunitario in particolare prendendo in esame i bambini. Il gruppo di ricerca coordinato dal professore Fischer ha individuato numerosi geni responsabili di immunodeficienze aprendo in questo modo nuove vie per la loro cura grazie all'utilizzo di approcci innovativi di terapia cellulare e genetica.

Un italiano, Dino Fiorani del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha guidato il progetto HIDEMAR, appartenente al settore ingegneristico, finalizzato a creare mezzi e dispositivi nanostrutturati per la memorizzazione di un maggior numero di dati su dischi ad elevata densità. "Insieme ai dispositivi di registrazione magnetici che sfruttano il calore, in pochi anni potremmo disporre di supporti di registrazione di piccolissime dimensioni in grado di contenere decine di terrabit (un terrabit corrisponde a mille miliardi di unità di dati) per pollice quadrato", questa la previsione del professore Fiorani. "Le implicazioni a livello industriale dei risultati che abbiamo ottenuto fino ad ora faranno dell'Europa un precursore di quello che sicuramente diventerà un mercato di notevoli proporzioni". Al gruppo di ricerca ha preso parte anche Giorgio Betti della STMicroelectronics srl.

Altri italiani hanno contribuito alla realizzazione dei diversi progetti finalisti. Emilio Hirsch, del Dipartimento di Genetica, Biologia e Biochimica dell'università di Torino ha collaborato al progetto PITCID della sezione Scienze della vita che ha svolto un lavoro sulle malattie infiammatorie croniche, e il professore Carlo Alberto Aizzano della Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento di S. Anna che ha contribuito al progetto GRAB teso a consentire ai non vedenti di acquisire una conoscenza significativa di forme e oggetti attraverso la grafica tridimensionale. Tramite un desktop dotato di due bracci robotici, si consente ai non vedenti di esplorare oggetti virtuali tridimensionati sentendoli con la punta del pollice e dell'indice di una mano. Gianpaolo Benevento ha invece partecipato al progetto TANNIN ADHESIVES. Lavoro del settore ingegneristico sugli adesivi a base di corteccia come soluzione per rendere più sane le abitazioni. Nicol&ogra
ve; D'Amico,
dell'Osservatorio Astronomico di Cagliari, ha preso parte alla ricerca PULSE nel campo dell'astrofisica.

Il prestigioso Premio Descartes verrà assegnato il 2 dicembre a Londra durante una cerimonia ufficiale alla Royal Society. (a.m.)


Redazione

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