Tossina anticancro, equipe napoletana ne svela i segreti

Ancora una volta due ricercatrici dell'Università Federico II si impongono all'attenzione del mondo scientifico internazionale per gli importanti risultati della loro ricerca nel campo molecolare.
Si tratta delle professoresse Maria Valeria D'Auria ed Angela Zampella del Dipartimento di Chimica delle Sostanze Naturali, che sono riuscite a scoprire il funzionamento del meccanismo d'azione delle tossine anticancro raccolte dai microrganismi che abitano le spugne dei fondali oceanici.
Dell'importante scoperta scientifica parliamo con le due docenti partenopee.Professoressa D'Auria, quali risultati finora ha prodotto la vostra ricerca?
'Lo studio ha condotto alla scoperta del meccanismo d'azione a livello molecolare con il quale agiscono le tossine anticancro isolate da spugne marine. In particolare era già noto che tali tossine sono in grado di interferire sulla funzionalità dell'actina, una proteina cellulare che svolge importanti funzioni soprattutto per quanto riguarda la mobilità cellulare. In questo studio abbiamo individuato i punti di attacco delle tossine con l'actina e fornito una spiegazione molecolare dell'inibizione della polimerizzazione di questa proteina che si realizza in presenza delle tossine'.
In quale direzione proseguirà lo studio?
'Avendo individuato le basi molecolari del meccanismo d'azione, sarà possibile progettare e sintetizzare analoghi che presentino esaltate proprietà biologiche. L'accesso mediante sintesi ad analoghi semplificati, oltre a consentire l'ottenimento di derivati con potenziate attività farmacologiche, permette di risolvere il problema dell'approvvigionamento di queste sostanze in quantità sufficienti per avviare una sperimentazione clinica. Infatti le tossine vengono isolate in piccole quantità da spugne raccolte ad altissima profondità nell'oceano Pacifico.'
Professoressa Zampella, quali benefici ad oggi e per il futuro è possibile immaginare abbiano i risultati dello studio nella cura dei tumori da voi condotto?
'Sebbene la strada verso lo sviluppo di un vero e proprio farmaco utilizzabile in terapia è ancora lunga, la scoperta di queste sostanze apre nuove prospettive alla cura dei tumori. Infatti l'actina è il principale componente cellulare implicato nei processi di metastatizzazione e c'è un crescente interesse nei confronti di inibitori specifici di tale fenomeno associato alle neoplasie.'
Quali tipologie di cancro potrebbero essere curate?
'Le tossine anticancro non inducono il fenomeno della resistenza acquisita alla chemioterapia con tassolo e derivati. Tale fenomeno rende inefficace l'azione del farmaco anche solo dopo pochi cicli di applicazione. E' auspicabile quindi l'impiego delle tossine naturali nella terapia di carcinomi chemio-resistenti.
Lo studio è stato realizzato in collaborazione con i colleghi statunitensi. Quale ruolo ha svolto la vostra equipe?
'Il nostro gruppo di ricerca ha "scoperto" le nuove tossine cioè ha realizzato il loro isolamento dalla spugna e stabilito per la prima volta la loro complessa struttura chimica. Alcuni pezzi delle tossine naturali sono stati già preparati in laboratorio dal nostro gruppo aprendo la strada alla costruzione delle tossine come tali e di loro analoghi.' (apis)
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