Ricerca: accordo tra CNR e Finmeccanica

E' stato firmato questo mese un protocollo d'intesa tra il Cnr, rappresentato dal Presidente Fabio Pistella, e la Finmeccanica, rappresentata dal Presidente e Amministratore delegato, Pier Francesco Guarguaglini. L'accordo è finalizzato all'individuazione e allo sviluppo di una serie di programmi di ricerca comuni.

In particolare, i settori di collaborazione che sono stati inizialmente individuati sono: - il rilevamento di dati meteo da satellite, lo sviluppo di tecnologie informatiche e di telecomunicazione - la ricerca su materiali innovativi.L'accordo, di validità triennale, fornirà un valido contributo al miglioramento della competitività del Sistema Paese e assicurerà importanti riflessi economici, sociali e ambientali. Infatti la ricerca in settori quali lo spazio, la difesa, l'energia, i trasporti, le tecnologie dell'informazione, i nuovi materiali, ma anche la salute e l'ambiente, sono una componente fondamentale delle strategie di ammodernamento, sviluppo e crescita tecnologica, economica e sociale dell'Italia per l'ampio spettro di ricadute che esse determinano.


"L'accordo è in sintonia con i principi delle Linee guida del Governo per la ricerca" , ha detto il Ministro Moratti. "È estremamente positivo che grandi imprese che investono in modo significativo in ricerca e innovazione si colleghino più strettamente con gli enti pubblici di ricerca per sviluppare programmi comuni, concentrando risorse umane, finanziarie e tecnologiche su obiettivi strategici ed evitando in tal modo il rischio di duplicazioni.

"Finmeccanica è la prima realtà industriale italiana nel settore delle alte tecnologie e della ricerca e sviluppo", ha commentato il presidente Guarguaglini. "Nel 2003 abbiamo in ricerca e sviluppo il 14,5% del valore della produzione, pari a oltre 1,25 miliardi di euro. Finmeccanica è il primo investitore in Italia nelle alte tecnologie, con un'attenzione particolare a quelle di tipo duale. Sono ben 3.000 i ricercatori attivi nelle varie aziende del Gruppo su una forza lavoro complessiva di circa 46.000 unità, di cui ben 19.700 all'estero, in gran parte nel Regno Unito".


Redazione

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