La grecità nel Rinascimento meridionale: testi e antichità materiali

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La giornata di studi su La grecità nel Rinascimento meridionale: testi e antichità materiali, che si terrà mercoledì 13 aprile (ore 10,30-17) presso la Sala Convegni della Biblioteca di Ricerca dell'Area Umanistica a Napoli (Piazza Bellini 60) è parte delle attività del progetto ''Historical Memory, Antiquarian Culture, Artistic Patronage: Social Identities in the Centres of Southern Italy between the Medieval and Early Modern Period (HistAntArtSI)'', diretto da Bianca de Divitiis e finanziato dalla European Research Commission (www.histantartsi.eu). L'incontro, curato da Bianca de Divitiis, Lorenzo Miletti e Stefania Tuccinardi, riunisce studiosi provenienti da ambiti diversi (filologia, antiquaria, archeologia) per riflettere sulle modalità in cui, nel Rinascimento meridionale, viene ripreso il contatto con la cultura greca classica, sia in relazione alle antichità materiali, sia ai manoscritti e più in generale alla conoscenza delle opere letterarie; parteciperanno Daniele Arnesano, Concetta Bianca, Carlo Gasparri, Pier Giovanni Guzzo, Maria Luisa Napolitano, Sebastiano Valerio.L'incontro si pone l'obiettivo di riunire studiosi provenienti da ambiti diversi (filologia, antiquaria, archeologia) per riflettere sulle modalità in cui, nel Rinascimento meridionale, viene ripreso il contatto con la cultura greca classica, sia in relazione alle antichità materiali, sia ai manoscritti e più in generale alla conoscenza delle opere letterarie. 

Col disgregarsi dell'impero bizantino e con l'acuirsi della minaccia ottomana, nell'Occidente latino si assiste a una progressiva rivalutazione dell'elemento greco, favorita dalla cospicua presenza di émigrés che contribuiscono alla diffusione e al ‘salvataggio' di manoscritti e opere. Se è stato dato ampio spazio allo studio della ricezione della cultura greca in centri di rilievo quali Firenze, Milano, Roma e Venezia, molto resta da fare per comprendere le forme e i tempi dello stesso fenomeno nel Regno di Napoli.

Rispetto a quanto avviene nelle maggiori capitali del Rinascimento italiano, la riscoperta della grecità nel meridione è influenzata da caratteristiche territoriali, quali la presenza, soprattutto in area calabra e salentina, di monasteri bizantini medievali dotati di preziose biblioteche greche, e la sussistenza delle antichità magnogreche, con le vestigia di templi e oggetti antichi riconducibili alla storia delle colonie d'occidente. Il generale sviluppo dell'umanesimo e dell'antiquaria che caratterizza l'intera cultura europea, dunque, nel Regno deve fare i conti con un'eredità dell'antichità greca tangibile sul territorio in varie forme e distinguibile da quella romana.

Centrale dunque nella giornata di studi sarà la discussione su come gli umanisti e gli antiquari locali hanno indagato questa ricchezza del territorio, e su come, in taluni casi, le élites del Regno hanno assimilato questa nuova prospettiva promuovendo un'immagine delle loro città in cui l'identità greca veniva ad assumere un ruolo significativo. La giornata di studi, pur non avendo l'ambizione di affrontare in tutti i suoi aspetti un fenomeno così vasto e complesso, mira tuttavia a fare il punto sulla situazione, a proporre temi di discussione attorno a temi specifici, a città, a opere, a personaggi di particolare rilievo per la penetrazione della cultura greca nel Regno.

 


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